Per prevenire la diffusione dell’influenza una possibile soluzione potrebbe essere la chiusura selettiva delle scuole in caso di pandemia, evitando così di lasciare a casa gli studenti italiani, con tutti i disagi che ne conseguono per le famiglie. Il consiglio arriva da uno studio italiano, condotto da Laura Fumanelli della Fondazione Bruno Kessler di Trento, e pubblicato su ‘Plos Computational Biology’. Per gli autori dello studio questi approcci mirati possono contribuire a mitigare la diffusione di una maxi-epidemia, producendo costi sociali più bassi rispetto alle politiche più tradizionali, come la chiusura delle scuole a livello nazionale. Nella ricerca, gli studiosi simulano la diffusione dell’influenza e valutano l’impatto di 4 diversi tipi di chiusura della scuola: a livello nazionale, a livello locale (tutte le scuole in una città), scuola per scuola (tutto l’istituto quando le assenze superano una certa soglia) e graduale (le classi prime e, per gradi, tutta la scuola). I ricercatori ritengono che la chiusura graduale e quella locale siano le due strategie più efficaci in termini di casi evitati e settimane di scuola perse per studente. Questo perché si avranno costi sociali più bassi rispetto alla chiusura a livello nazionale, coinvolgendo un numero minore di studenti e di conseguenza meno genitori che devono stare a casa per prendersi cura di loro. Già altri studi precedenti hanno esaminato l’impatto della chiusura delle scuole per ridurre la trasmissione dell’influenza, ma la maggior parte di questi lavori si è concentrata sul costoso approccio delle chiusure a livello nazionale, considerate troppo onerose da un certo numero di Paesi durante la pandemia del 2009. Questo tipo di politiche mirate di chiusura delle scuole possono aiutare a limitare l’impatto di future pandemie influenzali.