Il loro compito è quello di studiare i legami fra i vulcani sottomarini e il fitoplancton, considerato ‘la fondazione della vita‘ nell’ecosistema dell’Oceano Meridionale. I ricercatori di diverse discipline hanno preso oggi il mare da Fremantle in Western Australia diretti verso l’Antartide. Il fitoplancton microbico ha bisogno di ferro per prosperare e gli scienziati prevedono che la sua abbondanza sia legata alla presenza di vulcani. La nave di ricerca Investigator dell’ente scientifico nazionale Csiro, con a bordo 26 scienziati fra cui biologi, geologi e chimici, si dirige verso le isole subantartiche Heard e McDonald, 4000 km più a sud. La nave è attrezzata per trainare cineprese di profondità, produrre mappe tridimensionali del fondo oceanico e raccogliere campioni dal fondo stesso per tenere traccia delle emissioni dei vulcani. “Il fitoplancton è bio-limitato dalla disponibilità di ferro, di cui necessita per metabolizzarsi“, ha dichiarato alla radio nazionale Abc lo scienziato capo della spedizione Mike Coffin, dell’Istituto di Studi Marini e Antartici dell’Università della Tasmania. “Poiché l’acqua marina non contiene ferro o ne contiene pochissimo, è necessaria una disponibilità di ferro per produrre la fioritura del fitoplancton. La nostra ipotesi è che siano i vulcani sottomarini a emettere il ferro necessario a questo elemento essenziale dell’ecosistema del pianeta. Oltre a sostenere la vita negli oceani e rifornire l’atmosfera di ossigeno, la fioritura del fitoplancton ha impatto sui contenuti di carbonio, azoto, silicio e zolfo, che influenzano l’intero sistema climatico della Terra“, ha aggiunto Coffin. “In generale vediamo il sistema vulcanico come una specie di ammortizzatore chimico per l’oceano, che regola la composizione chimica delle acque. Vi e’ un legame molto forte fra cio’ che avviene nell’interno della Terra e cio’ che avviene nell’ambiente terrestre, particolarmente nella biosfera“, ha concluso lo scienziato.
Investigator: dall’Australia all’Antartide per studiare il fitoplancton
