Il brusco abbassamento delle temperature fino a 15 gradi provoca gravi danni alle coltivazioni, già sconvolte da una finta primavera. La Coldiretti lancia l’allarme per i raccolti agricoli con l’arrivo della neve e del gelo improvvisi, dopo che a gennaio si è registrata in Italia una temperatura minima superiore di ben 3,6 gradi rispetto alla media del periodo secondo i dati Ucea relativi alla prima decade del mese. “L’anomalia del clima a gennaio è evidente anche nelle temperature massime che nella Penisola sono risultate superiori di 2 gradi la media mentre le precipitazioni sono praticamente dimezzate (-48%). Una situazione che fa seguito peraltro ad un mese di dicembre con 2,7 gradi di temperatura massima in piu’ rispetto alla media ma anche una quasi assenza di pioggia (-87%). Il risultato è che ci sono primule, viole e cresce l’erba mentre le mimose sono già fiorite da tempo in netto anticipo rispetto alla festa della donne e nelle campagne si teme una serie compromissione dei raccolti per il forte ed improvviso abbassamento della temperatura. Al contrario gli effetti attesi sono positivi per fermare le forti infestazioni degli insetti patogeni che rischiano di proliferare per effetto del caldo fuori stagione. Per non creare problemi la colonnina di mercurio dovrebbe scendere lentamente senza restare a lungo sotto lo zero mentre le precipitazioni non devono essere violente per poter essere meglio assorbite dal terreno. L’Italia si trova infatti ad affrontare una insolita siccità fuori stagione con i livelli dei fiumi estremamente bassi mentre i grandi laghi, dal Maggiore a quello di Como sono prossimi ai minimi storici del periodo. Si tratta degli effetti dei cambiamenti climatici che si stanno manifestando negli ultimi anni con ripetuti sfasamenti stagionali ed eventi estremi con pesanti effetti sull’agricoltura italiana che negli ultimi dieci anni ha subito danni per 14 miliardi di euro tra alluvioni e siccità che è stata particolarmente violenta nel 2003, 2007 e 2012.“