Dove finisce il diritto di un individuo e inizia quello di un altro? E’ proprio il caso di chiederselo in questa complicata vicenda, nella quale a rimetterci è una bambina. Ha sei anni e non può fare i richiami dei vaccini per alcune delle malattie comuni, come morbillo, parotite, varicella e rosolia. La bambina, di Greve in Chianti (Firenze), è iscritta alla prima elementare, ma nella sua classe ci sono dei bambini che i genitori hanno deciso di non fa vaccinare, scelta consentita dalla sanità toscana. Ma la bimba in questione ha avuto una malattia, che l’ha colpita quando aveva due anni, che le ha lasciato un’immunodeficienza. Per questo motivo non può vaccinarsi e alcune patologie per lei sono molto rischiose. Dunque, andando a scuola con bimbi non vaccinati, se questi contraessero una delle malattie per lei pericolosissime, la mette in serio rischio.
Dunque la bimba è stata costretta a rinunciare al suo diritto all’istruzione in una scuola, come tutti gli altri bambini. Ma dall’altra parte ci sono dei genitori che hanno il diritto, sancito dalla legge, di non far vaccinare i propri figli. Sul caso, reso noto da Corriere.it, è intervenuta Stefania Giannini, ministro dell’Istruzione: “Ce ne occuperemo subito e come in altri casi cercheremo quale sia la soluzione immediata per dare alla piccola di Greve in Chianti il suo diritto concreto ad andare a scuola“. “Ogni bambino ha diritto all’istruzione, qualsiasi sia la sua condizione di vita, di salute e di stato sociale, perché – ha aggiunto il ministro – è un diritto fondamentale della persona come il diritto alla salute, all’espressione delle proprie idee“.
L’Asl di Firenze, dal canto suo, ha invitato i genitori a “vaccinare tutti i bambini e la popolazione generale seguendo le indicazioni del Piano nazionale di prevenzione vaccinale del ministero della Salute e il calendario delle vaccinazioni della Regione Toscana“. Questo calo delle vaccinazioni in Toscana prosegue ormai da tempo: nel 2015 si sono registrati una quarantina di casi di meningite, con 7 decessi: solo nel 2016 ci sono stati 6 ricoveri e un caso mortale. E sempre l’Asl fiorentina, in merito al caso della piccola di Greve ricorda che “tutta la comunità scientifica ritiene che, oltre al miglioramento delle condizioni igieniche, le vaccinazioni restino uno strumento fondamentale e insostituibile per la prevenzione delle malattie infettive“.