La linea genetica materna di Oetzi, che si è originata nelle Alpi, è oggi estinta; quella paterna, invece, è ancora presente. A questa conclusione è arrivata una nuova ricerca condotta all’Eurac e che chiarisce aspetti della storia genetica dell’ormai celebre mummia. Nel 2012 l’analisi del cromosoma Y di Oetzi, che viene trasmesso dal padre ai figli, aveva dato prova del fatto che la sua linea genetica paterna è ancora presente nelle popolazioni moderne. Gli studi sul Dna mitocondriale della mummia, invece, che viene trasmesso alla prole esclusivamente per via materna, non avevano dato il medesimo risultato, lasciando in sospeso la questione.
Ora i ricercatori, per capire se la linea genetica materna di Oetzi abbia o meno lasciato traccia nelle popolazioni attuali, hanno messo a confronto il suo Dna mitocondriale con 1077 campioni moderni. La conclusione non ha lasciato alcun dubbio: la linea materna si è estinta. Ma la ricerca non si è fermata qui, perché in seguito è stata effettuata anche la comparazione dei dati genetici sulla mummia con quelli su altri campioni neolitici europei, ottenendo così ulteriori informazioni sull’origine della line materna. Secondo i ricercatori la linea mitocondriale di Oetzi si è originata localmente nelle Alpi in una popolazione che non è cresciuta demograficamente.
Lo studio, che fa luce sulla storia genetica dell’uomo ritrovato imbalsamato nel ghiaccio alpino, nel quadro dei mutamenti demografici dell’Europa a partire dal Neolitico, è ora stato pubblicato sulla rivista specializzata del gruppo Nature, Scientific Reports. I pronipoti di Oetzi per linea paterna, però, sono ancora a spasso per il mondo e i loro antenati sono riusciti a sopravvivere a secoli di cambiamenti climatici e di sviluppo delle facoltà umane.