Finalmente piogge, rovesci, temporali e nevicate tornano ad interessare le nostre regioni settentrionali, attenzione ai forti venti
Anno nuovo, meteo nuovo. E’ proprio il caso di dirlo. Finalmente il 2016 porta importanti cambiamenti della circolazione atmosferica, mettendo definitivamente fine all’opprimente monotonia meteorologica di questi ultimi mesi, dominati da un ingombrante anticiclone dinamico sub-tropicale che oltre a prolungare la fase siccitosa su gran parte del territorio nazionale, con la scarsa ventilazione, ha anche favorito l’accumulo degli inquinanti sulle nostre città. Proprio a cavallo fra la fine del 2015 e le prime ore del 2016 la struttura anticiclonica che da settimane dominava lo scenario meteorologico sul bacino centrale del Mediterraneo è stata erosa su entrambi i lati. Da un lato la vasta circolazione di aria molto fredda legata all’avvezione artica continentale che dalle pianure della Russia europea si è versata fin verso la Grecia e i Balcani, mentre ad ovest si assisteva a una nuova intensificazione del flusso zonale atlantico, indotto da un inasprimento del “gradiente di geopotenziale” sul nord Atlantico.
In seno a questo flusso di aria mite oceanica si sta introducendo una saccatura, alimentata lungo il suo bordo più occidentale dalla discesa di aria fredda polare marittima, che nel corso delle prossime ore, dopo aver interessato le Isole Britanniche e la Francia, entrerà con il suo ramo più meridionale sul bacino centrale del Mediterraneo, imprimendo al flusso principale una marcata direttrice sud-occidentale su gran parte del paese. Entro il tardo pomeriggio e la serata l’avvezione di vorticità positiva in quota prodotta dall’avvicinamento dell’asse principale di questa saccatura atlantica, accompagnandosi nei bassi strati con l’ingresso di aria un po’ più fredda, attraverso la porta di Carcassonne ed in parte pure il Rodano, favorirà un incipiente processo ciclogenetico sul mar Ligure, con l’isolamento di un minimo depressionario secondario sottovento.
Questa circolazione depressionaria secondaria, alimentata lungo il quadrante più occidentale dall’ingresso di aria più fredda dalla porta di Carcassonne, nel corso della serata tenderà rapidamente a spostarsi in direzione dell’isola d’Elba e delle coste toscane, approfondendosi con un minimo barico al suolo pronto a scendere al di sotto dei 1006 hpa. L’ingresso della saccatura, associata nei bassi strati ad un più complesso sistema frontale che dal Mediterraneo centro-occidentale si sposterà verso la Sardegna e le nostre regioni del centro-nord, causerà un significativo peggioramento del tempo, dapprima sulla Liguria, l’alta Toscana, la Sardegna e le nostre regioni di nord-ovest, dove il passaggio del sistema frontale causerà precipitazioni a carattere diffuso, che assumeranno prevalente carattere nevoso fino a bassa quota sulle Alpi occidentali e sul versante padano dell’Appennino Ligure.
Con la temporanea intensificazione delle precipitazioni, da deboli a moderate, non si possono escludere anche delle fioccate di pioggia mista neve fino alle pianure e alle aree più basse del Piemonte, per l’abbassamento temporaneo della quota dello “zero termico”, indotto dalle stesse precipitazioni. Il maltempo nel frattempo si espanderà anche verso est, coinvolgendo con piogge pure la Lombardia, l’Emilia/Romagna, il Veneto, così come la Toscana, l’Umbria e pure il Lazio, dove in serata, con il passaggio del ramo freddo del sistema frontale, si svilupperà un marcato “forcing” convettivo che originerà diversi temporali, pronti ad impattare sulle coste di Lazio e Campania. Localmente, specie fra il basso Lazio e la Campania, con l’ingresso dell’aria fredda nei bassi strati si potrebbero verificare dei fenomeni temporaleschi di moderata e forte intensità, accompagnati da occasionali chicchi di grandine e da forti raffiche di vento. Nella giornata di domani, con lo spostamento del minimo depressionario sull’Adriatico centrale (dopo aver scavalcato l’Appennino Toscano), con valori sui 1002 hpa, il grosso del maltempo e dell’instabilità si sposterà sulle regioni del basso Tirreno, dove trasleranno anche alcuni nuclei di vorticità positiva piuttosto intensi in quota, nella media troposfera (circa 500 hpa).
La presenza di queste aree di forte vorticità in quota contribuirà ad intensificare il “forcing” convettivo sul basso Tirreno, con la formazione di grossi annuvolamenti cumuliformi in aria fredda pronti a muoversi in direzione delle coste del salernitano, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale, arrecandovi piogge e rovesci sparsi, a tratti anche di forte intensità, e a carattere temporalesco. Specie lungo le coste della Calabria tirrenica e della Sicilia settentrionale, ove il considerevole “forcing” orografico esercitato dai rilievi all’umida e instabile ventilazione da O-NO, sul quadrante sud-occidentale della circolazione depressionaria, agevolerà l’innesco di moti convettivi anche intensi.
Ma oltre alle piogge diffuse, ai temporali sulle coste tirreniche e alle nevicate sui rilievi, l’isolamento di questa depressione secondaria fra il mar Ligure e l’alto Tirreno attiverà anche venti intensi, principalmente dal terzo e quarto quadrante fra il mar di Corsica, il mar di Sardegna e il bacino tirrenico. Il tracollo della pressione barometrica fra le Baleari e il Tirreno, con un repentino abbassamento del campo barico nei bassi strati, causerà anche una sensibile intensificazione della ventilazione sui mari che circondano l’Italia, con l’attivazione di sostenuti e umidi venti di libeccio sul Tirreno, mentre moderati venti di scirocco risaliranno l’Adriatico in serata.
La traslazione del minimo barico, attorno i 1006 hpa, verso la Toscana, dalla sera determinerà una notevole compressione del “gradiente barico orizzontale” fra la Spagna e il mar Tirreno, con la conseguente attivazione, lungo il settore post-frontale, di forti e freddi venti di maestrale, da O-NO e NO, che dall’Atlantico, dopo essersi incanalati nella porta di Carcassonne, si espanderanno al mar di Corsica e mar di Sardegna, con intense raffiche da NO e O-NO pronte a sferzare l’oristanese e il sassarese, dove si attendono picchi anche di oltre gli 80-90 km/h. Quest’aria fredda post-frontale in tarda nottata, una volta interessato la Sardegna, con la traslazione del minimo barico sull’Adriatico centrale, comincerà a versarsi pure sul medio-basso Tirreno, tramite venti di burrasca da O-NO, forza 7 Beaufort, che nel corso della mattinata di domani si spingeranno rapidamente verso le coste della Campania, Calabria tirrenica e Sicilia settentrionale, con raffiche fino ad oltre 60-70 km/h, e picchi che potranno lambire la soglia degli 80 km/h lungo i litorali più esposti della Calabria tirrenica, dal lametino fino al reggino tirrenico.
L’ingresso di questi venti intensi da Ovest e O-NO determinerà anche un rapido incremento del moto ondoso, a partire proprio dal mar di Corsica e dal mar di Sardegna che dalla prossima nottata diverranno molto mossi fino ad agitati, per onde da O-NO alte fino a più di 3.5 metri. Domani, con l’estensione delle burrasche fino alle coste calabresi e siciliane, tutto il medio-basso Tirreno passerà da molto mosso ad agitato, con lo sviluppo di onde ben formate, alte fino a più di 2.5-3.0 metri, che origineranno delle mareggiate lungo le coste del salernitano, coste della Calabria tirrenica e litorali della Sicilia settentrionale. Il moto ondoso accelererà l’erosione costiera in molti tratti già precedentemente vulnerati, mentre saranno probabili le interruzioni dei collegamenti marittimi con le isole minori.