Da oggi anche all’ospedale di Imola il defibrillatore cardiaco può essere impiantato sotto cute. Il 17 dicembre, infatti, l’equipe di Cardiostimolazione dell’Unita’ operativa complessa di Cardiologia, diretta da Cesare Antenucci, ha portato a termine con successo il primo impianto di questo tipo su un paziente di 44 anni affetto da cardiomiopatia ipertrofica, un disturbo che porta a un ingrossamento del cuore e che aumenta il rischio di aritmie pericolose fino a rivelarsi a volte mortali. Il paziente e’ stato dimesso in ottime condizioni fisiche dopo una degenza di 48 ore.
La caratteristica principale del defibrillatore sottocutaneo e’, spiegano i medici dell’equipe, “quella di essere posizionato integralmente sotto la pelle del paziente a livello del torace, senza fili e cateteri nelle vene e nel cuore”. Questa assenza “rende l’intervento piu’ semplice e rapido e riduce di oltre il 90% le complicanze, come infezioni, emorragie, e perforazione dei vasi venosi o delle pareti del cuore”. Si tratta quindi di “una valida alternativa a quello tradizionale, e vanta numerose dimostrazioni scientifiche di efficacia e sicurezza che lo hanno reso un presidio medico necessario in cardiologia”. Va pero’ precisato, specificano i dottori, “che non puo’ essere impiantato a tutti: ad esempio l’intervento non si puo’ fare sui pazienti di basso peso corporeo o con pacemaker, per i quali si adopera un defibrillatore tradizionale”.