Un esempio di contraddizione senza precedenti. Se da un lato il Governo Americano incentiva diverse campagne volte a sensibilizzare i più giovani alla lotta contro il fumo, dall’altra oltre 18 mila ragazzi vengono tartassati costantemente , tramite innumerevoli pubblicità riportate su giornali, riviste e televisioni, a “provare” le sigarette elettroniche recentemente commercializzate e presenti sul mercato.
A lanciare il primo grido d’allarme sulla rivista Morbidity and Mortality Weekly Report sono i Centers for disease control (Cdc), che senza alcun indugio denunciano la strategia di marketing usata erroneamente ma con perseveranza anche in passato dai venditori di tabacco che hanno strumentalizzato (tramite lo stesso modus operandi) e reso maggiormente appetibili l’uso di sigarette.
Nell’articolo viene evidenziato come gli slogan usati per pubblicizzare le e-cig siano infatti gli stessi usati in passato per il tabacco, e abbiano come comune denominatore concetti già visti e sentiti quali l’indipendenza, la ribellione e il sesso.
I Cdc lasciano trapelare i loro timori, secondo cui tutto ciò potrebbe automaticamente vanificare i progressi compiuti negli ultimi decenni dagli esperti volti a sensibilizzare l’uso del tabacco tra i giovani.
La questione risulta essere ancora più grave e intricata se si considera che nel 2014 le e-cig (che generalmente rilasciano nicotina) hanno superato le tradizionali sigarette diventando il prodotto a base di tabacco più usato dai giovani.