Secondo un recente studio, i raggi ottici dei buchi neri emettono luce che rendono visibile il materiale al loro interno
Secondo una recente ricerca, i buchi neri non sono poi così ” neri”. A volte, infatti, i gas che li circondano emettono lampi che rivelano l’esistenza di oggetti oscuri. I dati riportati dalla rivista Nature si riferiscono alle fluttuazioni analizzate dai ricercatori dell’Università di Kyoto, che ha analizzato la luce che circonda i buchi neri V404 Cygni. Gli astronomi, guidati da Mariko Kimura, hanno osservato i raggi ottici fondamentali per analizzare l’attività dei buchi neri. ‘‘Ora sappiamo che possiamo fare delle osservazioni sulla base dei raggi ottici, cioe’ della luce visibile, e che i buchi neri possono essere osservati anche senza telescopi a raggi X o raggi gamma”, commenta Kimura. Secondo i ricercatori, i buchi neri una volta ogni decine di anni subiscono delle esplosioni, che liberano enormi quantità di energia prodotte dalle sostanze inghiottite dal buco. I buchi sono circondati da dischi di accrescimento, dove il gas di una stella viene attratto nella spirale del buco e la loro attività può essere osservata dai raggi X, generati dagli strati più interni dei dischi. V404 è un sistema binario che è composto da un buco e una stella compagna orbitante a 7.800 anni luce dalla Terra. Questo sistema si è riattivato a causa di un’esplosione avvenuta il 15 giugno, dopo 26 anni di inattività. Grazie a questa esplosione, gli astronomi hanno potuto raccogliere enormi quantità di dati, scoprendo che gli schemi di fluttuazioni ottiche sono collegati a quelle dei raggi X. Dai dati, è emerso che i raggi X producono luce che emerge dalla regione più interna del disco di accrescimento e che riscaldano la regione più esterna producendo raggi ottici visibili all’occhio umano.