E’ uno degli animali più amati al mondo e che è da sempre idealizzato come un essere buono, amichevole e socievole. Ed in fondo non abbiamo tutti i torti. Stiamo parlando del delfino, che nel momento del bisogno è portato a stabilire rapporti di amicizia saldi con le altre popolazioni di cetacei. Al centro di tanti studi, vi è il forte legame instaurato tra i delfini tursiopi e le stenelle maculate atlantiche. Il delfino tursiope è conosciuto da grandi e piccini grazie al telefilm “Flipper”. Questo particolare tipo di delfino vive in branchi non numerosi, ma il legame instaurato è duraturo e saldo. Non sono pochi gli episodi in cui proprio questo delfino ha aiutato l’uomo durante un annegamento o durante l’attacco di uno squalo. Anche vero però che, i tursiopi maschi spesso sono molto aggressivi e violenti con gli esemplari femminili quando desiderano accoppiarsi. Tanti episodi di violenza sono stati perpetrati nei confronti di esemplari femmina di stenella. La stenella maculata atlantica, invece, chiamata così a causa delle macchie presenti sul suo corpo che si formano con l’avanzare dell’età, è una specie difficile da osservare e che spesso è vittima degli arpioni dei pescatori.
Amicizie forti e concrete. Queste due specie, però, molto spesso giocano e cacciano insieme o si prendono cura dei cuccioli o, ancora, soprattutto nel caso delle stenelle, si danno man forte contro gli attacchi di sconosciuti. Un recente studio ha mostrato che il rapporto tra questi due animali sembri fortificarsi anche in caso di cambiamenti climatici o fenomeni meteorologici estremi. Infatti, i ricercatori del Pacific Mammal Research di Anacortes e del Wild Dolphin Project di Jupiter, in Florida hanno notato che: nel 2004, le Bahamas, colpite da due uragani videro la morte di 40 esemplari di entrambe le specie. Dopo il passaggio della tempesta, però l’amicizia è apparsa più stretta e solida. Addirittura sono cessate le violenze nei confronti delle femmine di stenella. Il rapporto saldo è durato per cinque anni tanto quanto basta per far si che un ecosistema possa riprendersi dagli stravolgimenti causati da un fenomeno estremo. Lo studio è importante per comprendere quanto e come i cambiamenti climatici possano influire su tutte le comunità che popolano i mari e gli oceani.