Siamo a Oymyakon (o Ojmjakon), un villaggio di circa 500 abitanti, localizzato presso il fiume Indigirka nel Nord-est della Repubblica di Sacha nell’est della Siberia, Russia. Questo villaggio, il cui nome nel linguaggio locale significa “acqua non congelata”, mentre in lingua Sacha vuole dire “freddo cane”, è il villaggio più freddo della terra. Oymyakon fa registrare, nel mese di gennaio, una media di temperature che raggiunge i -50°C, anche se la temperatura più bassa rilevata risale al 18 febbraio 2013 ed è di ben -74°C. Si dice inoltre che nei primi anni del Novecento la temperatura di Ojmjakon sia scesa più di una volta sotto i -82°C (precisamente -83°C nel 1916), ma questi ultimi dati non sono ufficiali. E’ proprio questo che rende la vita di uomini e animali, in questo luogo, una vera e propria lotta alla sopravvivenza. In origine abitato solo nel breve periodo estivo da cacciatori nomadi di renne; a partire dagli anni 20’, a seguito delle pressioni del governo sovietico per rendere sedentarie le popolazioni nomadi asiatiche, il villaggio fu reso permanentemente abitato anche nella stagione invernale.
La popolazione locale vive in case riscaldate a carbone a temperature elevate, anche di 30°, in modo da poter assorbire tanto calore e poter così resistere più a lungo una volta all’esterno; nutrendosi di carne di renna, cavallo, congilio e pesci (che si congelano pochi istanti dopo essere stati pescati). Impossibile, per ovvi motivi, la coltivazione di frutta e verdura. Un gelo che ha stravolto radicalmente le abitudini di vita e i gesti quotidiani, tanto da trasformarli in imprese ardue; un luogo, quello di Oymyakon, in cui, ad eccezione dei semafori, ci sono solo lastre di ghiaccio e neve, oltre ad un negozio e ad una scuola che sospende le lezioni quando il termometro scende sotto i – 52°.
Cos’è che rende il villaggio il più freddo della terra? La zona è interessata dalla costante presenza dell’Anticiclone russo-siberiano che, unito alla scarsa esposizione al sole durante i mesi invernali, fa si che le temperature della Siberia Orientale continuino a scendere verso livelli record anche quando nel resto dell’Europa orientale tendono a risalire. Data la sua particolare posizione nello scacchiere geografico, Oymyakon regala ai suoi indomiti abitanti inverni con esposizione solare di 3 ore ed estati, all’opposto, in cui il sole è presente 21 ore in un solo giorno, con temperature che possono superare i 30°.