Sebbene il virus Zika abbia poche conseguenze a livello di sintomi e non sia pericoloso, se non per le donne incinte, il mondo ne ha sempre più paura. Scoperto per la prima volta in Uganda nel 1947, nella foresta di Zika da cui ha preso il nome, provoca negli esseri umani una malattia correlata alla febbre gialla dengue. Il virus è trasmesso per lo più da diverse zanzare come l’Aedes aegypti e la comunissima zanzara tigre.
In Brasile si stimano da 400mila a oltre un milione di casi l’anno mentre altri focolai sono stati individuati in Colombia, El Salvador, Guatemala, Messico, Paraguay, Porto Rico e Venezuela. Il virus, proprio in Brasile, è stato collegato ai 3.500 casi di microcefalia nei neonati, a fronte dei 150 casi all’anno solitamente registrati in precedenza.
A causa di questi dati allarmanti riguardanti una malattia sbarcata in America latina dall’Africa e che mostra i sintomi di una forte influenza, un laboratorio di Rio offre un veloce test per diagnosticare la Zika. Una paziente 21enne si è sottoposta all’analisi dopo che i sintomi erano cessati da qualche giorno. “Non riuscivo nemmeno ad alzarmi dal letto – ha dichiarato – non potevo mangiare senza essere aiutata da mio fratello. Non avevo la forza di stringere la forchetta, mi facevano male le dita. Grazie al cielo avevo mio fratello a darmi una mano“.
Sono tre i virus in circolazione in Brasile, dengue, chikungunya e Zika. Tutti danno gli stessi sintomi, ovvero febbre, mal di testa, dolore e rigidità articolari. “La situazione è molto preoccupante” spiega Marco Collovati, medico italiano che dirige i laboratori di analisi “Sangue Bom” che amministrano il test in grado di valutare i rischi di dengue, chikungunya o Zika. “E’ una vera emergenza che non riguarda solo il Brasile ma tutti i paesi coinvolti dalla globalizzazione come dalle variazioni climatiche e dall’aumento delle temperature“.