“Al momento il problema più importante è che sembra che ci siano bambini, nati da donne che hanno avuto l’infezione durante la gravidanza, che hanno presentato una microcefalia. Il virus Zika nel 25% dei casi decorre in maniera asintomatica, nella maggior parte dei casi la sintomatologia è lieve e si manifesta con febbricola, esantema, congiuntivite”. Lo spiega Antonio Chirianni, Presidente della Simit, Società Italiana Malattie Infettive e Tropicali, Direttore Dipartimento Malattie Infettive ed Urgenze Infettivologiche – Azienda Ospedaliera Ospedali dei Colli “Monaldi-Cotugno-CTO” Napoli. ”L’allerta di oggi infatti – aggiunge – è successiva alle raccomandazioni dei CDC americani che consigliano alle donne che desiderano avere un figlio di non visitare quei paesi o di posporre il viaggio”. Secondo le raccomandazioni tutte le persone con febbre nelle 2 settimane successive al rientro da zone endemiche devono essere valutate in un centro specialistico: “utile, per chi si reca in zone endemiche, prevenire le punture delle zanzare coprendo la superficie cutanea quanto più possibile, evitando di esporsi in particolare al tramonto, usando repellenti e dove richiesto anche utilizzando tende. Non esiste alcun vaccino contro il virus Zika né alcun tipo di terapia“.
“Il virus viene trasmesso dalle zanzare – spiega ancora Chirianni – inoltre, è presente nel sangue delle persone infette e quindi potrebbe essere trasmesso mediante trasfusioni di sangue” , e l’Oms spiega che “il virus Zika è stato isolato nel liquido seminale umano, ed è stato descritto un caso di possibile trasmissione sessuale da persona a persona“