Per una donna in gravidanza la rosolia è molto più pericolosa del virus Zika. Lo ha affermato Massimo Andreoni, past president della Società Italiana di Malattie Infettive (Simit), secondo cui anche se il virus arrivasse in Italia i rischi sarebbero comunque bassi. “Questa è una malattia che colpisce come l’influenza da noi – ha spiegato Andreoni – e possiamo dire con certezza che non tutte le donne che vengono infettate in gravidanza hanno una microcefalia del bambino. I vaccini servono per malattie gravi, al momento questa non sembra una priorità, è molto più rilevante la rosolia rispetto ai casi accertati di Zika in Brasile”. Secondo Andreoni è possibile che il virus arrivi in Italia. “Ci dobbiamo abituare, se c’è la globalizzazione delle persone c’è anche quella delle malattie infettive – ha a precisato -. Il problema è se quando arrivano si adattano, come è già successo. Può accadere frequentemente, perché l’Italia è stata zona malarica, ed è una zona dove esistono vettori in grado di trasportare queste malattie. Poi bisogna giudicare qual è il rischio di queste malattie, il rischio che il virus Zika arrivando in Italia comporti una condizione sanitaria grave non c’è, questa è una malattia che il più delle volte è asintomatica, e quando è sintomatica puó determinare una sindrome infettiva poco grave, poi in alcune condizioni particolari come puó essere la gravidanza puó dare malformazioni”. Il virus, ha sottolineato l’attuale presidente della Simit, Antonio Chirianni, è molto meno pericoloso di altri. “Meglio Zika di Ebola, l’impegno di risorse e la pericolosità sono differenti – ha affermato -. Per l’Italia non c’è niente da consigliare, al massimo per una donna in gravidanza sconsiglierei una vacanza nei paesi con il virus”.