Vladimir Putin teme che Zika possa diffondersi in Russia, e per questo ha chiesto al ministro della Salute, Veronika Skvortsova, di prestare attenzione all’eventualità che il virus arrivi dall’America Latina. “Qualcosa di disgustoso – ha dichiarato Putin citato da Interfax – sta anche arrivando dall’America Latina. Qualche virus. Di certo le zanzare non voleranno sull’Oceano, ma persone infette potrebbero ben farlo e lo stanno facendo. Questo virus è già apparso in Europa“.
E intanto dalla parte opposta del globo, il presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, ha chiesto di velocizzare la ricerca per trovare diagnosi, prevenzione e cura delle infezioni dovute a virus Zika. Obama ha fatto il punto della situazione con le autorità sanitarie e della sicurezza nazionale, sulla diffusione del virus, chiedendo loro di fare un modo che tutti gli americani vengano informati su Zika e su come proteggersi. A quanto riferito dalla Casa Bianca, le autorità sanitarie hanno aggiornato il presidente sul come la diffusione del virus nell’emisfero potrebbe avere conseguenze sull’economia e lo sviluppo. All’incontro hanno partecipato i responsabili del National Institutes of Health, dei Centers for Disease Control and Prevention e dell’Health and Human Services Department. Il sospetto è che il virus Zika sia collegato ad un picco di nascite di bambini colpiti da microcefalia in Brasile. Le autorità sanitarie statunitensi hanno quindi raccomandato alle donne incinte di rimandare viaggi nelle aree dei Caraibi e del Sud America colpiti da focolai del virus.
Il governo statunitense sta dunque dando il via alla ricerca per mettere a punto un possibile vaccino contro il virus Zika, veicolato dalle zanzare del genere Aedes e diffusosi soprattutto in America Latina. Ma per avere dei risultati soddisfacenti bisognerà attendere: ”Non accadrà in una notte – ha dichiarato lo scienziato Anthony Fauci del National Institutes of Health (NIH) – ma ci sono vaccini in diversi stadi di sviluppo per altri virus della stessa famiglia come i virus della dengue, West Nile e chikungunya, che offrono un modello per creare qualcosa di simile contro Zika”.
Dagli Usa alla Russia, dunque, la paura che il virus Zika possa diffondersi cresce sempre di più. E se Obama, dal canto suo, “ha enfatizzato la necessità di accelerare gli sforzi della ricerca per avere migliori test diagnostici e sviluppare vaccini e cure, oltre ad assicurare che tutti gli americani siano informati sul virus Zika“, Putin si preoccupa degli eccessivi spostamenti di persone tra la Russia e il Sud America, sottolineando come in Europa siano già stati registrati casi di Zika. Gli ultimi tre casi di infezione da Zika nel nostro continente sono stati registrati in Danimarca e in Svizzera. Nel primo caso è avvenuto in un ospedale di Aarhus, dove un turista danese si è scoperto contagiato di ritorno da un viaggio in America Centrale e Sudamerica; secondo i medici si riprenderà “pienamente”. In Svizzera, invece, due cittadini di ritorno da Haiti e Colombia, sono state contagiate ma non si è reso necessario il ricovero. Il virus, è giusto ricordarlo, non comporta gravi conseguenze nella maggior parte dei casi. Diventa molto pericoloso solo se contratto da donne in gravidanza, in quanto il feto rischia malformazioni gravi, come microcefalia.