Siccità: l’Italia “sta andando verso un clima africano”

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La siccità che sta caratterizzando questo inverno italiano “è decisamente anomala e va purtroppo nella direzione proiettata dai nostri modelli,” spiega ad Askanews Gianmaria Sannino, responsabile di Modellistica climatica e impatti dell’Enea: “L’Italia sta andando verso un clima africano” caratterizzato da una “sempre maggiore frequenza dell’anticiclone africano a scapito di quello delle Azzorre“. Temperature miti e siccità invernali “sono gli effetti di cambiamenti climatici già in atto e che dobbiamo fronteggiare“. Il Mediterraneo è “un hot spot climatico, uno dei posti più soggetti ai cambiamenti perché al centro di tante configurazioni climatiche differenti“, con “configurazioni geografiche particolarmente delicate“.
Per l’esperto le anomalie registrate in Italia “sono sicuramente collegate a El Niño, uno dei pochi eventi periodici lontani che possono avere influenze in Europa e che sta facendo registrare, sulle coste cilene, livelli di trasferimento di calore dall’oceano all’atmosfera come non se ne vedevano da tempo“. Si tratta “ormai di una situazione sistematica” se si considera che “gli ultimi 10 anni sono stati quelli più caldi dal 1880 ad oggi e che il 2015 sia stato in assoluto l’anno più caldo, tra l’altro togliendo il primato al 2014“.
La desertificazione dell’Italia è una di quelle cose che potrebbe capitare ed è linea con quelle proiezioni prese per buone alla COP21“: “Bisogna correre ai ripari molto rapidamente per contenere l’aumento della temperatura sotto i 2 gradi“.
L’attuale siccità “non depone bene per i messi successivi: le previsioni sono ancora sperimentali ma è probabile che la prossima primavera sia secca e calda e che si avrà un’estate con temperature nella media“.

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