Viaggio in Giordania, una terra da scoprire [FOTO]

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Appena terminata l’edizione 2016 della  Borsa Internazionale del Turismo a Milano vogliamo fare un approfondimento speciale su una Nazione, la Giordania, scrigno di storia e tradizione. Ad aiutarci in questo “racconto” è Marco Biazetti, responsabile in Italia dell’Ente del Turismo Giordano e presente alla Bit con un imponente stand a raccontare aneddoti e curiosità su questo affascinante spicchio di Medio Oriente e a rassicurare i vari visitatori spiegando quanto la Giordania sia una Terra sicura.

E allora tuffiamoci insieme in questi racconti, scoprendo la magia che si nasconde in questa autentica culla della civiltà.

Ancora oggi nel deserto di Giordania, la Hakawati, il cantastorie provoca emozioni forti cantando l’”altareabla”, uno struggente dramma della gelosia che molti secoli fa arrivò in Europa e che pare sia stato plagiato addirittura da William Shakespeare che, cambiando nomi e luoghi, lo ribattezzò Otello. Direte, è solo una curiosità, è vero, ma il mondo è dei curiosi. E poi la Giordania è un paese che fa parte di quel mondo arabo che, per tante ragioni, stentiamo a capire.  Tuttavia le curiosità sono gocce, piccole storie per indicare che questo mondo è intimamente legato al nostro da tempo immemorabile.

12715276_663912107044958_3516082101373874718_nNella Bibbia la Giordania era la terra del latte e del miele, nelle acque del Giordano fu battezzato Gesù Cristo, da qui Mosè poté ammirare la Terra Promessa.  E ‘ una regione dove hanno dominato gli Assiri, i Babilonesi, i Greci, i Romani e i bizantini, e dove hanno vissuto popolazioni e dinastie misteriose. Le testimonianze di tutti coloro che hanno percorso questa terra sulle orme del mitico Lawrence d’Arabia sono un richiamo romantico e irresistibile che tocca il suo apice a Petra, uno dei luoghi più spettacolari del mondo. E’ un viaggio nella leggenda e nel cuore, in Giordania, dentro un libro di storia aperto. Grande un terzo dell’Italia, la Giordania si trova in una posizione strategicamente cruciale, al centro di conflitti antichi e moderni. E’ un luogo di gente in cammino, che si è incontrata, scontrata, amalgamandosi con il tempo, senza mai smettere di essere fiera della propria identità e delle proprie origini. In questo caso, in Giordania, quindi nel mondo arabo, che contiene al suo interno, un’infinità di popoli, culture diverse, è uno straordinario esempio della convivenza civile.

12647261_657969127639256_5263567578302729353_nIl nostro viaggio comincia ovviamente dalla capitale, Amman: E ‘ stata costruita su sette colli, anche se oggi ne occupa più di venti. E’ un unico grande ingorgo caotico e rumoroso, perché tutte le strade conducono non solo a Roma, ma anche ad Amman.  L’intero centro è a piedi del grande teatro romano restaurato, che è la testimonianza più evidente e suggestiva dell’antica Philadelphia Romana. Nell’antica cittadella che domina la città, seguiamo le tracce delle molte vite di Amman, regali colonne del tempio romano, eleganti capitelli di una chiesa bizantina, scavi e rovine ovunque, la Giordania si presenta subito per quello che è: un museo all’aperto.

12651317_659945497441619_8338391522011105159_nAmman è una città antica e modernissima che si dilata in maniera incredibile,  per i profughi palestinesi e iracheni, questo paese di pace, moderato e ospitale, che ha spesso cercato di prendere le distanze dalle posizioni più radicali dei paesi vicini, rappresenta la salvezza. Così vengono tutti qui, e fanno parte di quello che più che un regno è una grande famiglia.

A nord di Amman troviamo Jerash, Le colonne sono poderose, davanti c’è la città nuova, un affastellarsi di case bianche cresciute su antiche rovine. Non bastano i racconti di chi c’è già stato, non bastano i libri, le fotografie, le spiegazioni infarinate di storia e leggende degli accompagnatori, non c’è niente che ci prepari a quello che si può vedere, che è unico al mondo. Jerash, nome dolce come lo scorrere di un ruscello, è a nord di Amman, circa 40 km, ellenistica e bella, e uno sguardo non basta certo per abbracciarla tutta. Appare con la sua piazza enorme, un’ellissi di colonne candide, joniche del 1° secolo d.C. , novanta metri per ottanta di perfetta armonia, un foro romano che ogni giorno rinasce a nuova vita. Conquistata dai Romani nell’84 a.C , Gerasa fece parte con Filadelfia e altre città della regione della Decapolis, crebbe con forza e splendore grazie all’annessione nel regno dei Nabatei, linfa vitale per il commercio, si trovava sulla direttrice che univa Damasco ad Aqaba, ed esplose in tutto il suo fulgore quando l’imperatore romano Adriano decise di soggiornarci. Divenne grandiosa e opulenta.  A Jerash, come in altre parti della Giordania, la luce è protagonista e sovrana, forse più della città stessa, la luminosità delle diverse ore del giorno cattura l’anima.

12729345_663864253716410_8317411561686561754_nIntorno ad Amman, seguendo i punti cardinali, incontriamo tre fortezze che raccontano la storia di questo paese e descrivono bene la diversità del territorio. A Nord, tra montagne verdi ricoperte dal pino siriano, il maestoso castello di Ajloun fu fatto costruire da Saladino nel 1184 d.C per controllare le locali miniere di ferro e scongiurare le invasioni dei Crociati. La roccaforte domina le tre principali vie d’accesso alla valle del Giordano, proteggendo le rotte ufficiali tra Giordania e Siria. Ancora oggi è al centro di una zona estremamente strategica. Da Ajloun si vedono bene le alture del Golan in Siria, i monti del Libano e lo stato di Israele: il tutto in pochissimi chilometri. Una delle zone più calde del mondo.

12745519_661928430576659_7752558701964262989_nVerso Est, lungo la strada che porta in Iraq, in pieno deserto, c’è il castello di Al Karama e la vicina dimora di Al Amra, tra le cui antiche mura cariche di mistero i califfi omayyadi amavano sorprendere i loro ospiti. Le pareti interne di Amra sono dipinte con bellissimi affreschi  che sono uno dei rari esempi degli inizi dell’arte islamica. Il castello di Amra fu costruito durante la dinastia degli omayyadi nell’ottavo secolo d.C. Lontano dalle città esistenti allora, al riparo da sguardi severi e conformisti, vennero dipinte sui muri scene raffiguranti la vita del tempo di straordinario interesse per gli storici, al centro i celebri nudi di donne  e gli amanti con le ali senza pudori.

giordaniaQueste pitture, circondate dal deserto, sono diventate di recente patrimonio dell’umanità. Proseguendo verso sud, sul grande altopiano, si incontra la fortezza di Kerak, muta sentinella dei crociati, della France d’autremer. Non c’è da stupirsi se qualche visitatore nei castelli crociati è percorso da un brivido per l’emozione di trovarsi in un luogo impresso nella memoria, di un passato ancestrale. Dentro queste mura regnò il cavaliere-brigante crociato Reginaldo di Chatillon e, proprio qui, il celebre Saladino, sospese un attacco saraceno per non disturbare le nozze tra due nobili cristiani. Oggi diremmo fair play. Ai tempi dei crociati i castelli dovevano essere distanti uno dall’altro un giorno di marcia, e per comunicare con Gerusalemme, dall’altra parte del Mar Morto si usava il fuoco.  La fortezza di Kerak, il più importante quartier generale crociato in Giordania , fu costruita nel 1142. A darle un tocco più raffinato ci pensarono gli arabi quasi un secolo dopo. Da questo gigante di pietra, a 950 metri di altezza slm, si può vedere la Terra Santa e la Valle del Giordano.

12548996_647969315305904_914973824999890361_nSe a muoverci sono le suggestioni, non possiamo che imboccare la Strada dei Re che, da Amman, scende verso sud fino a Petra. Da qui passarono gli ebrei dell’esodo e le carovane preziose provenienti dal Regno di Saba, oggi lo Yemen. Al margine di questa regione, che nella Bibbia prende il nome di Moab, è ambientata l’ultima pagina del Deuteronomio, con il racconto e la sepoltura di Mosè che, dalla cima del Monte Nebo, di fronte a Gerico e Gerusalemme, poté dare uno sguardo sulla Terra Promessa, nella quale a lui, e alla sua generazione, era impedito di entrare.

535019_325464267556412_1458767124_nPer quel che riguarda la Valle del Giordano, il Giordano, da sempre fonte di vita. Questa valle resta l’unica zona fertile della Giordania, e le sue terre sono state rese ancora più produttive da vari interventi di canalizzazione che, però, hanno portato a una forte riduzione della portata del celebre fiume. Alurdun, l’abbeveratoio, ecco cosa significa Giordano, la sua valle conserva un profondo significato religioso per i cristiani.

12688087_663869533715882_7292738197971469258_nLe stupefacenti scoperte archeologiche registrate a partire dal 1966, tra il fiume Giordano e la Collina di Elia, hanno consentito di identificare questa regione come la biblica Betania oltre il Giordano dove Giovanni il Battista viveva ai tempi in cui battezzò Gesù. E a proposito di Cristianità, come non citare Madaba, la cittadina è conosciuta come la città dei mosaici di epoca bizantina. All’interno della chiesa greco-ortodossa di S.Giorgio si può vedere quello più famoso che raffigura la mappa della Palestina. Una serie dei sepolture e alcuni incendi hanno danneggiato questo stupendo mosaico che in origine contava più di 2 milioni di tessere. Misura 16 x 16 metri e rappresenta la pianta della Palestina con l’Egitto, il Nilo e il fiume giordano. Questo capolavoro è stato concepito per dare informazioni ai pellegrini sulla Terra Santa. Immaginate un vero e proprio ufficio turistico del Sesto Secolo d.C con segnalate in rosso le località più importanti. Oggi l’antica tradizione bizantina dei mosaici di Madaba è portata avanti con entusiasmo e maestria dai giovani delle numerose botteghe artigiane. Un’attività che è diventata una vera e propria risorsa e i mosaici di Madaba sono noti in tutto il mondo.

12417970_647963911973111_8145100230519202090_nGli effetti della riduzione del Giordano si palesano nel Mar Morto, che ogni anno vede il suo livello calare di quasi un metro. Il suo bitume, un tempo, era prezioso quanto le sete indiane e l’incenso yemenita, serviva per mummificare le salme e dall’Egitto ne venivano ordinati quantitativi enormi.  Le acque e il clima del Mar Morto hanno effetti salutari per molte malattie, i fanghi hanno proprietà snellenti e leviganti, insomma qui si unisce l’utile al dilettevole, così coccolati dalle sue acque, dopo esserne stati completamenti ricoperti, ci si abbandona senza affondare come su di un morbido materasso liquido. Di questo grande lago salato si è scritto nei libri dei greci e nel Corano oltreché nella Bibbia che colloca su queste sponde le città di Sodoma e Gomorra.  A chiamarlo Mar Morto furono i crociati. Ancora oggi è grande la suggestione che si prova davanti a questa depressione, oltre 400 metri sotto il livello del mare. Nel corso dei secoli il Mar Morto è cambiato e di molto, evaporazione e terremoti lo hanno reso 9 volte più salato del mare ed è totalmente inadatto per qualsiasi forma di vita vegetale e animale. Mar Morto non certo a caso.

12745614_665557783547057_1799620891001309608_nE finalmente, dopo questo già affascinante viaggio, giungiamo a Petra, il tesoro più prezioso della Giordania. Per arrivarci bisogna percorrere il Siq, una gola stretta resa famosa dal film Indiana Jones e l’Ultima Crociata. Lunga più di un chilometro, la spaccatura proteggeva Petra, la famosa capitale del regno nabateo intagliata nell’arenaria, rosa, ocra o rossa, a seconda  dell’inclinazione e dell’intensità del sole. I nabatei erano guerrieri nomadi arrivati dalla penisola arabica in cerca di pascoli, scelsero questa inespugnabile fortezza naturale nel Quarto Secolo a.C per costruirci la capitale del loro regno. Dopo aver percorso il Siq, c’è il primo grande colpo di scena che attende il visitatore, in fondo al canyon appare la facciata del palazzo del Tesoro, El Kazneh, il monumento icona di Petra. L’averla vista raffigurata tante volte nulla toglie all’emozione di trovarsela davanti.

PETRA 2Questo è il monumento più noto di Petra, uno dei più straordinari e intatti del mondo antico. Nel costruirlo, gli architetti nabatei hanno giocato con l’architettura classica, e hanno disposto i vari pezzi con sublime casualità. Erano dei viaggiatori, copiavano gli stili del tempo creandone uno nuovo, unico e sorprendente. Ma il Tesoro è solo l’inizio. Petra è piena di mille affascinanti sorprese. I nabatei, fra queste pietre, diventarono i padroni incontrastati delle vie carovaniere che dall’Hadramaut, l’attuale Yemen, portavano merci preziose verso il Mediterraneo. Diventarono ricchissimi, mantenendo a lunga la propria autonomia e a contrastare i romani, fin quando, nel 106 d.C, questi acquistarono in blocco Petra e l’Arabia. Con l’avvento dell’islam, nel settimo secolo, Petra cadde in totale abbandono. A romperne il silenzio furono i soldati crociati che però non ne colsero la magnificenza. Ovunque tombe, tabernacoli e nicchie tutto scavato nella roccia che il vento carico di sale sta purtroppo danneggiando irrimediabilmente. Dal centro della città il cammino sale su mulattiere sassose e prosegue tra paesaggi stretti tra canyon e burroni vertiginosi, fino all’ultima sorpresa: il Monastero, scolpito anch’esso, come il Tesoro, nella roccia. Solenne e solitario, con le sue sfumature rosa, dall’alto domina Petra, meraviglia del mondo.

12743744_663379397098229_7355694271740855621_nA sud di Petra continua il viaggio nella leggenda.  Pochi chilometri, lungo la via carovaniera, ed ecco un’altra meraviglia: il Wadi Rum. “Vasto, echeggiante, divino”, con queste parole Lawrence d’Arabia descriveva il Wadi Rum, il più esteso e stupefacente deserto della Giordania, con i suoi paesaggi favolosi, senza tempo e incontaminati. Un dedalo di formazioni rocciose e monolitiche s’innalza in un territorio desertico fino a quasi 2000 metri. Ai margini di questo deserto si possono ancora fare incontri autentici con i beduini. Wadi Rum è la terra dei beduini, anche se ormai sono rimasti in pochi. Questo deserto è abitato dall’uomo da millenni, ci sono delle incisioni rupestri che risalgono a oltre 4000 anni fa. Se si vuole veramente capire la Giordania, è importante scoprire le usanze e i modi di pensare dei beduini.Gran parte dell’epico film Lawrence d’Arabia, di David Lean, interpretato da Peter O’toole, Omar Sharif e Alec Guinness fu girato nel 1962 proprio nel Wadi Rum. In questo luogo, il principe Faisal Bin Hussein e Lawrence insediarono il loro quartier Generale durante la rivolta araba contro gli ottomani, durante la Prima Guerra mondiale e le loro imprese si intrecciano con le storie di questa fantastica regione. Qui unirono le loro truppe per andare alla conquista di Aqaba ultimo avamposto ottomano in Medio Oriente.

12744312_664678976968271_7288243390785308431_nSeguendo il mito di Lawrence si arriva ad Aqaba, sotto le rovine del castello ottomano. L’arrivo ad Aqaba, che spesso rappresenta la fine del viaggio in Giordania, è sempre molto emozionante. L’importanza strategica di questo antichissimo porto sul Mar Rosso, crocevia di rotte terrestri di Asia, Africa ed Europa, è testimoniata da un’enorme bandiera che dice a tutti che questa è la Giordania. Di fronte ad Aqaba, le ricche spiagge di Eilat, in Israele, e  Taba in Egitto. A sud le nude rocce senza tracce d’uomo dell’Arabia Saudita. Mondi diversi, che si guardano, si confrontano, si giudicano. Negli ultimi anni Aqaba è diventata una delle mete più ambite per la dolcezza del clima, nuove strutture turistiche e la bellezza dei fondali del suo mare.

12088202_615578431878326_3087406964586704276_nCi sarebbe ancora molto altro da dire e da raccontare su questa magica Terra. Le emozioni che si provano visitando questi luoghi e rivivendo la storia dell’umanità però non si possono raccontare. Solo visitando questi luoghi si può capire davvero quanto la Giordania sia impregnata di cultura, storia e magia.

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