Era il 31 marzo 1993, quando durante le riprese de “Il corvo”, muore il protagonista 28enne Brandon Lee, figlio del celebre Bruce. La tragedia avviene durante una scena in cui dovevano sparargli con una pistola a salve: l’arma spara davvero, sul set arrivano i soccorsi, ma Brandon, colpito in pieno petto, muore dopo i vani tentativi di salvarlo. In seguito, da un esame balistico, nella pistola viene ritrovato un frammento del colpo a salve esploso in precedenza. La tragedia, si scoprì dopo, fu forse dovuta a una disattenzione dello staff, che non aveva controllato con la perizia necessaria la pistola che doveva servire per la scena. Per motivi di tempo, non avendo colpi a salve, alcuni membri della troupe comprarono proiettili veri e ne rimossero la polvere da sparo all’interno, ricongiungendo il proiettile alla capsula a percussione. La pistola venne usata in diverse riprese, ma all’interno della canna rimase bloccato un proiettile per via di una carica debole. L’arma venne dunque ricaricata con proiettili a salve per poi essere usata per girare la scena fatale. A causa della breve distanza e della canna ostruita, una carica a salve fu abbastanza forte da far partire il proiettile bloccato che colpì Brandon all’addome.
La scena mortale per Brando è quella in cui al suo personaggio, Eric, appena resuscitato e tornato nella sua casa, ritornano alla mente le dinamiche della sua morte. In quel momento l’arma che lo uccise era in mano a Michael Massee (Funboy) il quale, inconsapevole del suo malfunzionamento, lo colpì ferendolo gravemente. Dopo l’incidente, Brandon fu ricoverato urgentemente al “New Hanover Regional Medical Center” di Wilmington, dove morì dopo una operazione chirurgica durata circa 12 ore. Da questo momento inizia un vero e proprio mistero, che riconduce l’episodio a quella che è stata definita la “maledizione dei Lee“. Anche il padre Bruce, infatti, il 10 maggio 1973, negli studi della Golden Harvest, durante le sessioni di doppiaggio de I tre dell’Operazione Drago,era stato colto da un attacco di vomito, febbre alta e forti convulsioni. Venne immediatamente trasportato all’ospedale più vicino, dove riscontrarono la presenza di un edema cerebrale. In quell’occasione riuscì a guarire, ma fu sempre un edema cerebrale, che lo uccise tre mesi dopo, senza lasciargli via di scampo.
Nel caso di Brandon Lee, il film venne portato a termine dal regista grazie all’aiuto di flash back, alla tecnica digitale, all’epoca non prefetta come oggi, e alcune scene furono interpretate da un sosia. La pellicola ebbe un enorme successo di pubblico in tutto il mondo, forse anche grazie alla terribile morte del protagonista avvenuta sul set. L’attore fu sepolto vicino alla tomba del padre Bruce. Brandon doveva sposare Eliza Hutton, sua fidanzata storica, appena finite le riprese del film. E per questa alla fine della pellicola la dedica recita: ”For Brandon and Eliza”.