Chi imita di più ha le strutture anatomiche dei neuroni specchio più grandi. Lo rivela Margherita di Paola, ricercatrice in Psicologia generale della Lumsa e dell’Irccs Santa Lucia, che venerdì 1° aprile spiegherà al seminario ‘Lo spettro autistico‘ la ricerca portata avanti da un gruppo di clinici della Lumsa, dell’Irccs Santa Lucia, dell’Ospedale Bambin Gesù e dell’Università La Sapienza, su un campione di 16 bambini autistici a basso funzionamento dai 4 ai 12 anni. Il seminario, in programma a Roma in via di Porta Castello 44 dalle 15 alle 18 (nell’Aula Valori dell’Università Lumsa), è promosso da Paola Binetti, esponente della commissione Affari sociali alla Camera e autrice del libro ‘Lo spettro autistico. La legge e i suoi risvolti clinici e sociali’ (edizioni Magi). L’autrice farà il punto sul disturbo alla vigilia della Giornata mondiale di consapevolezza sull’autismo, insieme ai rappresentanti istituzionali, agli esperti del settore, ai docenti di psicologia e pedagogia speciale, alle associazioni e alle famiglie. A tutti i partecipanti sarà data in omaggio una copia del libro. Di Paola parlerà quindi di “uno studio che mette in correlazione alcune aree anatomiche celebrali con un tipo di apprendimento osservativo nei soggetti con autismo“, precisa l’esperta di neuroimmagini. In effetti da un’analisi dei dati e dall’acquisizione delle risonanze “abbiamo raccolto i punteggi che questi bambini hanno ottenuto a due prove comportamentali di apprendimento: quella osservativa e quella per prove di errori. I punteggi sono stati poi messi in correlazione con le aree anatomiche che sono alla base di suddetti apprendimenti, in sintonia con quanto previsto dalla letteratura scientifica sull’anatomia celebrale“. Di Paola chiarisce: “Alla base del comportamento osservativo ci sono i neuroni specchio, mentre ad aiutarci nell’apprendimento per prove di errori ci sono due circuiti anatomici sottocorticali con delle aree specifiche“. La studiosa tiene a sottolineare che: “I bambini che imitano di più, ovvero quelli con l’apprendimento osservativo, hanno le strutture dei neuroni specchio più grandi in termini di volume, di quantità di sostanza grigia. Tuttavia – rimarca di Paola – la bontà di questa grandezza va ulteriormente indagata. I bambini con autismo in natura hanno un cervello più grande – conclude – ma ulteriori ricerche saranno necessarie per individuare se questo sia un dato a favore o no del funzionamento“.