Boom dei test del Dna, ma chi rischia di ammalarsi non cambia le abitudini dannose

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Il Test del Dna, per quanto sia ormai di moda, non è un fattore che determina un cambiamento sullo stile di vita delle persone. Infatti, anche quando si è a conoscenza di essere più a rischio di ammalarsi di cancro, di patologie cardiache o Alzheimer difficilmente si abbandonano abitudini dannose. A dimostrarlo gli esperti delle università di Cambridge, Manchester e dell’Imperial college di Londra che hanno analizzato 18 studi sull’efficacia di informare le persone sul loro rischio genetico. Dall’analisi, pubblicata sul British medical Journal, è emerso che quasi nessuno smette di fumare o riduce il consumo di alcol.

Comunicare il rischio di malattia sulla base del Dna – scrivono i ricercatori nello studio – ha un impatto poco o nullo nel ridurre i comportamenti dannosi per la salute”. Nonostante questo continuano a crescere le offerte dei test del Dna. Infatti, qualche giorno fa è arrivata la notizia che l’azienda americana Veritas Genomics, offrirà una mappatura dell’intero genoma al costo di 999 dollari. Compreso nel prezzo anche una consulenza con un genetista e consigli personalizzati in baase al proprio Dna. Il servizio sembrerebbe essere in grado di fornire una serie di valutazioni su tutti gli aspetti della vita dai più banali alle peggiori malattie. Il test dovrà essere ordinato da un medico e sarà necessario rivolgersi prima ad un counseling con un genetista in video. 

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