Bruxelles, New York Times: non si placano i timori sulle centrali nucleari in Belgio

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Oggi è il New York Times a dedicare spazio in particolare alla vulnerabilità delle centrali nucleari del Belgio, citando anche il ministro britannico della Difesa Michael Fallon ed esperti statunitensi. Il prestigioso quotidiano avanza l’ipotesi, altamente temuta, relativa alla fabbricazione di una “bomba sporca” a partire da rifiuti radioattivi o anche quella secondo cui i terroristi potrebbero danneggiare una o più centrali nucleari, che in Belgio garantiscono la maggior parte della fornitura energetica.

Il New York Times ricorda che il Belgio ha vissuto una serie di incidenti nucleari minori e che tra l’altro pochi mesi fa il sistema informatico dell’agenzia nucleare belga era stato violato da hacker. Inoltre nel 2012 due dipendenti della centrale di Doel avevano lasciato la centrale per recarsi in Siria e arruolarsi nell’ISIS. Nella stessa centrale due anni fa una persona è riuscita ad entrare nel reattore n.4 ed ha aperto un rubinetto facendo fuoriuscire 65mila litri di olio usato per lubrificare le turbine, provocandone la chiusura per cinque mesi: il caso non è mai stato risolto e se ne ignorano le cause.

Al momento non si può escludere che i commando degli attacchi di Parigi e di Bruxelles stessero pensando di colpire le strutture nucleari. Secondo il quotidiano, Ibrahim e Khalid al Bakraoui, due dei kamikaze di Bruxelles, stavano probabilmente sorvegliando un ingegnere nucleare. Il timore è che i terroristi possano rapire o ricattare uno scienziato nucleare e obbligarlo a collaborare con loro.

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