L’impatto dei cambiamenti climatici sulla produzione alimentare potrebbe causare almeno altri 500.000 morti entro il 2050. E’ quanto emerge da uno studio condotto dall’Università di Oxford pubblicato dalla rivista scientifica Lancet. I ricercatori hanno infatti sottolineato il rischio che, se non si intervenisse per ridurre le emissioni di gas serra, i cambiamenti climatici potrebbero ridurre “di circa un terzo” l’atteso incremento della quantità di cibo disponibile entro il 2050. Questo comporterebbe una riduzione media del 3,2% della quantità di cibo disponibile procapite, dal 4% del consumo di frutta e verdura e dello 0,7% di quello di carne rossa rispetto al 2010. “Questi cambiamenti potrebbero essere responsabili di circa 529.000 decessi supplementari entro il 2050“, hanno spiegato gli studiosi. I paesi più colpiti sarebbero quelli a basso e medio reddito, soprattutto nella regione occidentale del Pacifico (264.000 morti) e nel Sud-Est asiatico (164.000). Quasi tre quarti delle morti si verificherebbero in Cina (248.000) e in India (136.000).