EST European Solar Telescope: strategico per la ricerca europea

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Il 10 marzo 2016 ad Amsterdam, durante il Launch Event della Roadmap ESFRI, il Forum Strategico Europeo per le Infrastrutture di Ricerca, è stato ufficialmente annunciato l’inserimento di EST, European Solar Telescope, nella road map ESFRI.

EST sarà un pilastro fondamentale della classe di telescopi solari di futura generazione, capaci di indagare i processi fisici generati dall’interazione tra i campi magnetici e i flussi di plasma turbolento alla base dell’attività solare. EST fornirà dati ad alta risoluzione che permetteranno lo studio delle proprietà termiche, dinamiche e magnetiche del plasma della nostra stella, dalla base della fotosfera all’alta cromosfera. Questa capacità promette di rivoluzionare la nostra comprensione del campo magnetico solare e delle sue relazioni con l’eliosfera, le atmosfere planetarie, e la Terra, contribuendo anche a migliorare la nostra conoscenza delle stelle Sun-like e del ruolo della stella centrale nei sistemi planetari.

EST studierà inoltre i processi di dinamo e di generazione del campo magnetico stellare, la connessione e il ruolo delle varie strutture dell’atmosfera solare nel determinare i processi di variabilità della stella, permettendo di migliorare le capacità predittive delle condizioni fisiche dello spazio interplanetario (space weather e space climate).

EST ha un disegno ottico con un primario on-axis di 4 m che consentirà osservazioni con elevate precisioni polarimetriche. Un sistema di ottica adattiva multiconiugata (MCAO), tecniche di riduzione del seeing interno assolutamente innovative e una suite di strumenti di piano focale operanti simultaneamente nella regione spettrale compresa tra il vicino UV e il NIR permetteranno di indagare i processi stellari alle scale del libero cammino medio dei fotoni nell’atmosfera solare.

Il progetto è stato promosso dalla comunità astrofisica solare europea raccolta in EAST, European Association for Solar Telescopes, formata da 15 stati membri in rappresentamza di circa 500 ricercatori europei. Per l’Italia, partecipano in  EAST l’INAF e le università di Calabria, Catania e Roma Tor Vergata.

Il progetto EST ha terminato nel 2011 la fase di studio concettuale finanziato in ambito FP7, coordinato dall’Instituto de Astrofísica de Canarias, e sviluppato in collaborazione da 29 partner europei (14 istituti scientifici e 15 industrie). Nel progetto FP7 di Design Phase sono state coinvolte 6 sedi INAF (Osservatori di Arcetri, Catania, Roma, Trieste, IAPS-Roma e FGG-TNG) e 5 sedi Universitarie (L’Aquila, Calabria, Catania, Firenze, Roma Tor Vergata). La realizzazione di prototipi di strumentazione per possibile applicazione in ambito EST e altre attività di sviluppo del progetto sono attualmente garantite dai finanziamenti FP7-SOLARNET (2013-2017) e H2020-GREST (2015-2018).

Lo stato di avanzamento del progetto ed il coinvolgimento di numerosi partner, ormai non solo in ambito europeo, lasciano sperare che EST possa divenire operativo contemporaneamente al DKIST (Maui, USA) e alle maggiori future missioni spaziali ESA e NASA per lo studio del Sole e della sua attività, anche in previsione della ripresa delle attività umane nello spazio, permettendo lo studio di fenomeni non osservabili con i telescopi attuali. L’inserimento di EST nella roadmap ESFRI, insieme ad altre facility astronomiche quali SKA, CTA, KM3Net e E-ELT, manifesta l’importanza strategica della partecipazione italiana a questo progetto.

 

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