Fecondazione, l’accusa al Governo: “sulla legge 40 vuole silenziare gli scienziati”

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Marco Cappato, tesoriere dell’Associazione Luca Coscioni e presidente dei Radicali italiani ha dichiarato:”in vista dell’udienza pubblica di martedì 22 marzo in Corte Costituzionale, sull’incostituzionalità del divieto di utilizzo per la ricerca di embrioni non idonei per una gravidanza previsto dalla legge 40, apprendiamo che il presidente del Consiglio dei ministri, rappresentato dall’Avvocatura generale di Stato, vuole tappare la bocca agli scienziati e limitare l’azione della Consulta”;

“Il Governo afferma nei propri scritti che non sussistono i presupposti per raccogliere testimonianza di scienziati e clinici esperti della materia, sostenendo in particolare che ‘il legislatore aveva già tenuto conto dei differenti interessi in gioco’ in occasione del dibattito parlamentare. Il Governo, dunque, finge di ignorare che i poteri della Corte nella verifica di costituzionalità delle leggi emanate dal Parlamento non trovano limiti, e che non può essere il Governo a indicare la via da seguire per tale verifica di costituzionalità”.

Cappato continua a ribadire che”era già sufficientemente grave il fatto che il Governo Renzi non avesse provato a rimuovere il divieto di ricerca sulle staminali embrionali prima che se ne dovesse occupare la Corte costituzionale. Ora, questo tentativo di impedire ad alcuni tra i più autorevoli scienziati italiani persino di spiegare ai giudici della Consulta l’importanza della libertà di ricerca rappresenta un maldestro e intollerabile attacco del Governo contro la scienza e i ricercatori italiani”.

Un pensiero anche al Presidente del Consiglio:“Voglio dirgli che non serve buttarsi un secchio d’acqua in testa contro la Sla o annunciare nuovi finanziamenti alla ricerca se poi si cerca di impedire agli scienziati di fare il proprio lavoro e di raccontarne la portata davanti alla Corte costituzionale in una occasione così importante”. “Da parte nostra – conclude – come Associazione Luca Coscioni continuiamo a raccogliere firme sulla nostra petizione per la libertà di ricerca sulle staminali embrionali. Domani renderemo note le adesioni di alcune personalità internazionali che hanno deciso di intervenire in soccorso della scienza italiana e dei nostri ricercatori”.

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