In occasione dell’8 marzo, Eurispes ha voluto indagare sulla condizione economica femminile nel nostro Paese. Nonostante sia incrementato il potere d’acquisto, le donne continuano a risparmiare più degli uomini. Le prime sembrerebbero più propense a fare shopping negli outlet e nei grandi magazzini e a riuscire a fare a meno dell’ultimo modello di cellulare o Ipad. Non solo, le donne risultano più aperte sui temi come l’eutanasia, le unioni gay e le adozioni rispetto ai maschi, anche se alla maternità surrogata dicono no. Ancora no alla liberalizzazione di marijuana e hashish, ma si alla legalizzazione della prostituzione. Le italiane hanno, infatti, ridotto le spese per il loro tempo libero. Sono il 69,8% a tagliare su ristoranti e pizzerie.
E’ anche vero, però che rispetto agli uomini sono aumentate le spese per parrucchiere, estetista e articoli di profumeria. Bel il 43,5% ha però tagliato sulla colf, sulle baby-sitter e la badante. Una donna su 5, nel 2015, ha poi svolto un secondo lavoro per arrotondare le entrate. Questo riguarda soprattutto le 25-34enni nelle Isole e nel Nord-Est. Tra queste, il 20,3% si sono rivolte a conoscenti per svolgere lavori come assistenza agli anziani, sartoria, baby sitting, pulizie etc. Il 29,3% ha svolto un lavoro meno qualificato rispetto alle sue competenze pur di portare a casa qualche soldo. Per quanto riguarda l’alimentazione si privilegia l’origine italiana acquistando anche prodotti a marchio Dop, Igp e Doc. Circa il 13,8% di donne, infine, dichiara di essere vittima di stalking da parte di un ex, dei colleghi di lavoro, di conoscenti, amici, parenti e anche il proprio partner.Le donne sono le vittime privilegiate di molestie telefoniche e online (20% contro 11,8% degli uomini).