Per anni ha finto di essere una pediatra dell’ospedale Bambino Gesù di Roma prescrivendo inutili e costose terapie. Ha iniziato prima con i parenti, poi con i conoscenti e anche con le mamme dei compagni di scuola dei figli. Ma la donna è stata scoperta e denunciata dalla polizia per truffa ed esercizio abusivo della professione. Le indagini condotte dagli agenti del commissariato Prenestino, diretto da Mauro Baroni, sono scattate dopo la denuncia della mamma di un bambino di due anni con un deficit immunitario. La sedicente dottoressa aveva consigliato una costosissima medicina in gocce, facendosela pagare ben 900 euro. Peccato che il farmaco non poteva essere preso per via orale, ma solo endovena. La mamma del piccolo, insospettita, ha chiesto informazioni sulla donna telefonando alla direzione medica dell’ospedale. In questo momento l’amara scoperta: nessuno la conosceva. La donna ha dunque contattato la polizia. Al momento sono tre le vittime accertate, ma gli investigatori ipotizzano che siano molte di più.
E nella faccenda potrebbero essere coinvolti altri bimbi che frequentano la scuola della periferia di Roma, dove la donna era ritenuta a tutti gli effetti una pediatra. All’interno della sua abitazione hanno sequestrato una borsa da medico con le attrezzature e moltissimi documenti, tra cui uno statino paga con l’intestazione dell’ospedale, un’attestazione del Ministro della Sanità e una relazione firmata da un noto immunologo. La truffatrice si sarebbe offerta più volte di procurare ai pazienti i medicinali costosissimi acquistandoli personalmente alla farmacia Vaticana o all’estero. I farmaci saranno ora analizzati in laboratorio per accertare se siano originali o contraffatti. E anche un uomo di 48 anni, malato di cancro, è stato sua vittima: nel 2010 gli procurò un farmaco antitumorale, pagato 6000 euro. In quel caso disse che il medicinale era arrivato in Italia dalla Svizzera grazie all’aiuto di un noto professore. Attualmente sono in corso indagini per individuare eventuali complici della truffatrice che le abbiano dato una mano a procurarsi i farmaci.