I tornado in Sicilia, non è una novità: proprio a Marsala nel 1851 il più distruttivo della storia d’Europa

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Oggi pomeriggio un tornado ha colpito il litorale siciliano a Marsala. Grande lo stupore di chi ha assistito ad un fenomeno che in realtà per la Sicilia non è affatto raro. Eventi meteorologici di questo tipo, infatti, non sono certamente all’ordine del giorno in Sicilia, ma si verificano abbastanza spesso nel corso degli anni, soprattutto nei mesi estivi e autunnali quando ci sono i maggiori contrasti termici e l’energia è tale a causa del gran caldo presente ai bassi strati

Pochi anni fa, nel tardo pomeriggio di mercoledì 14 agosto 2013, intorno alle ore 18, un violento tornado ha interessato le campagne della Sicilia centrale, tra Enna, Agira e Catenanuova. S’è trattato di un tornado gigantesco, probabilmente classificato come F2 sulla Scala Fujita, che ha destato lo stupore di tantissimi siciliani increduli di fronte alle fotografie che abbiamo pubblicato a testimonianza dell’evento.

0HZGR1UA--230x180Il 17 giugno 2004 un tornado molto simile si è verificato nella stessa zona. Francesco Guagliardo ha ricordato l’esperienza di quel giorno terribile: “a me personalmente capitò la stessa cosa, a differenza che il fenomeno interessò anche l’autostrada e tutti i mezzi presenti. Ricordo con precisione il paesaggio spettrale in quanto gli alberi e la vegetazione furono letteralmente distrutti. Non si tratta di un fenomeno isolato, ma secondo me in quella zona precisa si creano situazioni particolari“. Infatti proprio quella è una delle zone più calde della Sicilia. Il piccolo comune di Catenanuova è noto al mondo intero per detenere alcuni tra i record europei di temperatura più elevata, superiori ai +48°C, e arriva a superare i +35°C con una facilità estrema anche quando a Palermo e Messina le temperature si mantengono gradevoli e inferiori ai trenta gradi. E’ la zona della Sicilia con il clima più continentale, senza gli effetti delle brezze marine, dove finisce la piana di Catania e iniziano i primi dolci rilievi collinari tra la provincia catanese e quella di Enna.

0HZGQ4MA--230x180Il 17 giugno 2004 sull’autostrada, tra Gerbini e Agira, fu davvero un inferno. Almeno cinque mezzi pesanti, tra i quali un autobus della polizia di Stato che stava trasportando alcuni immigrati egiziani a Catania provenienti da un centro di accoglienza di Caltanissetta, sono stati ribaltati dalla furia del tornado e cinquanta vetture sono rimaste coinvolte in incidenti a raffica provocati dalla tromba d’aria.
Il tornado ha scaraventato sulla carreggiata anche grossi tronchi d’albero, divelti. Ci furono 11 feriti, tra cui otto poliziotti. Tre agenti sono stati trasportati in ospedale con un elicottero del 118. Sul posto sono intervenute otto pattuglie della Polstrada. L’A19 è stata chiusa al traffico per diverse ore. Sempre quel giorno un altro tornado colpì duramente Adrano e Biancavilla, nel catanese, con danni ai tetti di diverse abitazioni, grandine e allagamenti. Furono chiuse le scuole e rimandati gli esami di maturità.
Un altro violento tornado siciliano in tempi recenti è stato quello che il 15 dicembre 2009 ha colpito Catania, devastando alcune zone della città e purtroppo provocando anche un morto e tre feriti nella base militare di Sigonella.

pasted-graphicMa andando indietro nel corso degli anni, analizzando la storia climatologica della Sicilia, scopriamo che è zeppa di fenomeni così estremi e che, addirittura, le trombe d’aria della Sicilia occidentale sono quelle che hanno mietuto più vittime a memoria d’uomo in tutto il continente europeo.
I fenomeni più estremi furono quelli dell’8 dicembre 1851 quando due eccezionali tornado colpirono la Sicilia occidentale provenienti dal mare, fin sul litorale di Marsala dove si verificò il disastro: circa 500 morti, navi distrutte nel porto ed equipaggi annegati. I tornado, secondo le narrazioni dell’epoca, furono accompagnati da “torrenti di pioggia e grandine enorme“. Mai nessun tornado in Europa fu così distruttivo. Un fenomeno che si verificò nella stessa identica zona del tornado di oggi.

Poi c’è quello del 31 ottobre 1968 nella piana di Catania, con due vittime e 50 miliardi di lire di danni. E sicuramente tanti altri eventi si verificarono nei secoli passati, di cui però non abbiamo purtroppo memoria. Ai giorni nostri, probabilmente, questi eventi ci sembrano più intensi e frequenti perchè sono molto più diffusi mezzi di comunicazione sociali, come internet, e strumenti di testimonianza diretta (smartphone e fotocamere) che consentono di poter osservare le immagini immediatamente, al contrario di quanto non poteva essere nei tempi che furono.

Che poi a causa dei cambiamenti climatici gli eventi estremi siano in aumento, non è certo da escludere. Ma in mancanza di studi precisi e analisi scientifiche, non possiamo affermarlo in modo corretto e preciso. Di certo c’è che la Sicilia è sempre stata una terra di tornado. Non sorprendano, quindi, eventi come quello di oggi…

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