Ilva, Taranto: “gli elettrofiltri non sono in grado di contenere le polveri”

MeteoWeb

In risposta a nostre segnalazioni, l’Arpa Puglia ha confermato la presenza di fenomeni corrosivi sugli elettrofiltri per le diossine dell’area Agglomerazione dell’Ilva di Taranto. Questa situazione è gravissima perché ci crea il dubbio che tali elettrofiltri non siano realmente in grado di contenere le polveri, al fine di evitare qualsiasi dispersione delle stesse nell’ambiente“. A dichiararlo è il presidente del Fondo Antidiossina onlus Fabio Matacchiera, che annuncia come “la sussistenza di un fenomeno corrosivo in atto verrà segnalata all’organo di controllo (Ispra), in modo da proporre di includere tale aspetto in una prossima visita ispettiva Aia“.

Come mai – osserva l’ambientalista – il dott. Giua non si è reso conto della gravità di tale situazione, più che visibile, rinviando ad un successivo momento di verifica, considerando che Arpa svolge anche funzioni di polizia giudiziaria?“. Il dirigente Arpa ha inoltre comunicato che l’agenzia “aveva in programma l’effettuazione di una campagna di monitoraggio delle concentrazioni di inquinanti (fra cui particolato e microinquinanti organici) negli ambienti lavorativi del reparto di sinterizzazione di Ilva“. Sarebbe “grave – conclude Matacchiera – se tali controlli non fossero stati eseguiti da Arpa e con particolare riferimento all’area cokeria dove sono stati riscontrati (non dall’Arpa, ma dall’ingegner Maurizio Onofrio del Politecnico di Torino) valori assolutamente alti e non compatibili con la vita degli operai e dei cittadini che vivono soprattutto nei quartieri limitrofi“.

Condividi