Sembrerebbe essere molto probabile, che il volo MH370 scomparso due anni fa venga ritrovato entro luglio. Lo afferma, in un’intervista al ‘Guardian’ alla vigilia del secondo anniversario del disastro aereo il responsabile delle ricerche, Martin Dolan, capo dell’Autorità australiana che ha avuto il compito di coordinare le operazioni di perlustrazione di un vasto tratto di fondale nell‘Oceano alla ricerca del relitto. Dell’aereo decollato l’8 marzo 2014 da Kuala Lumpur per Pechino con 227 passeggeri e 12 membri dell’equipaggio è rimasta solo un pezzo di ala recuperato sull’isola di La Réunion nel mese di luglio scorso. Altri frammenti, trovati sempre a La Réunion e in Mozambico, potrebbero appartenere all’aereo ma sono tuttora oggetto di analisi.
Dal 31 marzo 2014, l’Australian Transport Safety Bureau ha guidato le ricerche simulando lo scenario durante l’incidente. E’ molto probabile, infatti, che nessuno fosse ai comandi quando l’aereo è precipitato. Una volta esaurito il carburante, il velivolo sarebbe precipitato nel sud dell’Oceano Indiano, al largo delle coste occidentali dell’Australia. E’ stata individuata e perlustrata l’area di ricerca. Resta l’ultima parte, che richiederà tempo fino a luglio. Per Dolan, l’aereo si trova in quella zona. “Abbiamo completato quasi tre quarti dell’area di ricerche e siccome non abbiamo trovato l’aereo questo aumenta le probabilità che si trovi nell’area che non abbiamo ancora esplorato“.