Non si placa la bufera sulla famosa tennista russa Maria Sharapova, che la scorsa settimana ha ammesso durante una conferenza stampa l’uso del Meldonium, un farmaco entrato nella lista delle sostanze considerate “dopanti” dal 1° gennaio 2016 e proibito dalla World Anti-Doping Agency (WADA). La tennista russa ha dichiarato di usarlo da dieci anni sotto prescrizione del suo medico di famiglia, per trattare la sua carenza cronica di magnesio e prevenire il diabete ereditario. Cerchiamo di fare chiarezza sul Meldonium e capire se veramente può curare il diabete.
Il Meldonium è un farmaco per il cuore creato per il trattamento delle ischemie (temporanee interruzioni dell’afflusso di sangue ai tessuti) legate a gravi problemi cardiocircolatori come l’angina pectoris e l’arresto cardiaco. Poiché favorisce la circolazione del sangue, in soggetti sani come gli atleti migliora le capacità di resistenza allo sforzo fisico, perché porta più ossigeno ai tessuti muscolari. Il farmaco, infatti, si è dimostrato efficace nell’incrementare la mobilità muscolare, prolungare i tempi di resistenza allo sforzo prima che sia avvertita la fatica e proteggere contro alcuni effetti dello stress. Secondo una revisione delle sue proprietà pubblicata nel 2015, diminuisce anche i livelli di acido lattico e urea nel sangue degli atleti, accorciando i tempi di recupero dopo un’intensa attività fisica.
Il Meldonium viene prodotto in Lettonia dall’azienda farmaceutica Grindeks. Il suo nome commerciale è Mildronate e il suo utilizzo è molto diffuso in Russia, Lettonia, Ucraina e Polonia. Negli anni ’80 veniva usato anche dalle truppe russe in Afghanistan per migliorare le prestazioni fisiche e non sentire la fatica. Ma la Food and Drug Administration, così come le agenzie del farmaco europee, non ne approvano l’utilizzo.
Nello sport, la WADA lo monitorava da un anno, a causa di alcune evidenze della sua diffusione tra gli atleti professionisti. La decisione di includerlo tra le sostanze vietate è arrivata a settembre 2015 e tutti gli atleti iscritti sono stati avvertiti via email) con operatività dal 1° gennaio 2016. Il meldonium è ora classificato come sostanza S4, la categoria di ormoni e modulatori metabolici. Molti esperti escludono che possa servire contro il diabete (se non, al limite, in una fase avanzata della malattia, che può comportare problemi cardiocircolatori: ma è certo il caso della Sharapova). Quando è usato per le patologie cardiache, il meldonium è comunque prescritto di solito per 4-6 settimane al massimo.