Medicina: ideata formula matematica in grado di sviluppare farmaci affama-cancro

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E’ stata ideata una formula matematica in grado di orientarsi tra i vasi sanguigni che portano ossigeno e alimenti al tumore e guidano lo sviluppo di nuovi farmaci affama-cancro.  L’ha elaborata un gruppo di scienziati del Politecnico di Milano, che ha studiato un nuovo modello matematico del processo di angiogenesi tumorale. Il lavoro è stato coordinato da Pasquale Ciarletta e Chiara Giverso del Laboratorio Mox del Dipartimento di matematica dell’ateneo. La ricerca è stata pubblicata su “Nature Scientific Reports” e finanziata dal Centro europeo di nanomedicina e dall’Airc-Associazione italiana per la ricerca sul cancro.  

L’angiogenesi è uno dei tratti più caratteristici dei tumori – ricordano gli autori – e consiste nella capacità di indurre la formazione di nuovi vasi sanguigni che portano nutrimento alla massa tumorale e costituiscono un’ottima via per mandare in circolo le cellule malate responsabili delle metastasi. La nuova vascolatura risulta un ostacolo insormontabile per la somministrazione endovenosa di farmaci antitumorali.  Da un punto di vista matematico – sottolineano gli studiosi – gli attuali modelli di angiogenesi, basati su sistemi di reazione-diffusione, ne forniscono una descrizione insoddisfacente perché necessitano dell’introduzione di regole empiriche di scarso fondamento biologico“.

Proponendo un nuovo modello teorico e simulazioni numeriche, il lavoro milanese dimostra che, “in maniera del tutto simile alla crescita dendritica di un cristallo di ghiaccio, l’emergenza delle reti capillari ramificate tipiche dei tumori è il risultato di un’instabilità di crescita superficiale. La morfologia della vascolatura tumorale risulta inoltre regolata da un insieme di fattori, meccanici e chimici che agiscono su scale differenti“. I risultati forniscono una nuova interpretazione dell’angiogenesi che apre a importanti applicazioni cliniche – auspicano i ricercatori – specialmente per lo sviluppo di nuovi farmaci antitumorali attraverso la rinormalizzazione vascolare“.

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