Prosciutto di Parma DOP Casale sempre più green: certificata l’efficienza energetica

MeteoWeb

Il Prosciuttificio Casale, da più di un secolo, produce e seleziona, nei diversi stabilimenti produttivi (quattro nella Provincia di Parma e uno a San Daniele del Friuli), salumi di alta qualità nel rispetto della tradizione e dell’ambiente. Proprio per la mission che caratterizza l’attività produttiva, cioè la forte attenzione alla sostenibilità e all’efficienza lungo tutta la filiera, l’azienda Casale ha richiesto e ottenuto da CSQA in primis la certificazione volontaria ISO 50001-Sistemi di Gestione dell’Energia pur non essendo obbligata dal Decreto Legislativo 102/2014 in quanto considerata impresa non energivora. Congiuntamente ha ottenuto la certificazione della carbon footprint (secondo la ISOTS/ 14067) e la convalida della PEF.

La norma ISO 50001 rappresenta uno strumento essenziale per operare un uso più razionale dell’energia e ridurre i consumi con una conseguente ottimizzazione dei costi. È applicabile a tutte le organizzazioni che vogliono migliorare la propria efficienza energetica. La ISO/TS 14067 è lo standard ISO emanato nel 2013 che si propone di migliorare la chiarezza e la coerenza delle attività di quantificazione, reporting e comunicazione della Carbon Footprint del prosciutto crudo. La PEF (Product Environmental Footprint), ufficialmente introdotta nell’Unione Europea con la Raccomandazione 2013/179/CE, è una metodologia che regolamenta il calcolo, la valutazione, la convalida di parte terza e la comunicazione a tutti gli stakeholder dell’impronta ambientale dei prodotti lungo tutto il ciclo di vita.

Il Prosciuttificio Casale è il primo in Italia ad aver calcolare la propria Carbon Footprint e la propria impronta ecologica. In particolare l’azienda, dopo numerose certificazioni di rilievo internazionale, ha sviluppato un sistema al proprio interno che consente non solo il monitoraggio dei consumi nei punti ritenuti più energivori ma anche un miglioramento energetico complessivo dell’impresa; perché il primo modo per essere sostenibili è essere efficienti nei consumi di energia. L’azienda, oltre ai prosciutti crudi tipici, naturali al 100% e provenienti da suini italiani, si occupa anche di salumeria affettata. Per questo ha messo a punto un progetto di riduzione della plastica utilizzata per il packaging dei salumi che confeziona, presentato in occasione di Expo: con le nuove vaschette “apri e richiudi” o reclosable pack ha ridotto del 65% l’utilizzo del materiale plastico. A differenza di una confezione con vaschetta termoformata del peso di 20 grammi e di una vaschetta preformata di 30 grammi, la confezione reclosable pack con vassoietto pesa appena 10 grammi preservando la freschezza e le caratteristiche qualitative del prodotto in modo superiore rispetto alle tradizionali. Una vaschetta più leggera comporta un’ottimizzazione anche nel trasporto (viene trasferito un maggior numero di vaschette con meno viaggi su gomma) e una riduzione di gas climalteranti emessi in atmosfera.

L’azienda Casale – ha spiegato Pietro Bonato, Direttore Generale e Amministratore Delegato di CSQA – ha ottenuto le certificazioni ISO 50001 e ISO/TS 1407 e la PEF perché ha avviato un processo di razionalizzazione dei consumi energetici e di quantificazione del proprio impatto ambientale. Ma questo è solo l’ultimo degli obiettivi raggiunti. Le materie prime utilizzate e i processi produttivi sono rigidamente verificati in conformità con gli standard qualitativi europei e sistematicamente Il management del Prosciuttificio Casale ha compreso l’importanza delle certificazioni sempre di più garanzia di qualità oltre che essere un fondamentale elemento di competitività per il mercato nazionale e quello internazionale”. “Abbiamo fatto questa scelta – ha detto Annalisa Sassi, Prosciuttificio Casale – perché è necessario che un’azienda come la nostra rispetti l’ambiente e vada verso la piena efficienza energetica. La collaborazione con CSQA, iniziata anni fa, è preziosa; consideriamo queste ultime certificazioni ottenute solamente un punto di partenza per l’avvio di un processo di miglioramento e costante monitoraggio sia dei consumi energetici che degli impatti ambientali. Questa iniziativa verso una maggiore sostenibilità, si accompagna al progetto che abbiamo presentato in EXPO di una confezione richiudibile, a ridotto impatto ambientale perché più compatta nel trasporto e una decisamente minore quantità di plastica utilizzata per kg commercializzato”.

Condividi