Quante volte abbiamo sentito dire “Chi va a Roma perde la poltrona“? Sicuramente tantissime, eppure, benché sia facilmente intuibile il significato, pochissimi sanno perché si dice così. In genere lo dice chi si siede in un posto precedentemente occupato da un’altra persona, quando quest’ultima si ripresenta. E, tra l’altro, colui che aveva occupato il posto per primo potrebbe rispondere “il padrone è tornato e il posto va ridato“. Ma le origini di questo detto vanno fatte risalire a un’usanza medievale: quando il fedele partiva in pellegrinaggio per pregare, una volta tornato a casa non sempre ritrovava il suo posto di lavoro, preso, durante la sua assenza da qualcun’altro, dato che i tempi di viaggio, all’epoca, non erano certo veloci come oggi.
E non è un proverbio presente solo in Italia. In Francia si dice: “qui va à la chasse, perd sa place“, ovvero “chi va a caccia, perde il suo posto”; in Germania, invece, suona più o meno così: “weggegangen, platz gefangen“, che si traduce letteralmente con “partito, posto preso”; in Spagna, si dice “quien va a Sevilla, pierde su silla“, dunque “chi va a Siviglia perde la sua sedia”; in Inghilterra, infine, “finders keepers, loser weepers”, ovvero, drasticamente “chi trova tiene, chi perde piange”.