Il quartiere Flaminio, incuneato tra il lato sinistro della via Flaminia e la sponda sinistra del Tevere, è fra i primi 15 quartieri nati nel 1911, istituiti ufficialmente nel 1921. La zona oggi occupata dal quartiere rimase disabitata fino al XIX secolo poiché periodicamente allagata dalle piene del fiume. Il suo destino mutò quando, nel 1905, la Società Automobili Roma decise di costruire qui i suoi impianti, con un conseguente processo di bonifica e progressiva urbanizzazione del territorio.
Con l’Esposizione Internazionale del 1911 l’area definì il suo carattere prevalente di polo culturale, per l’intrattenimento sportivo e il tempo libero, con la costruzione dell’ippodromo dei Parioli, lo Stadio Nazionale, le diverse sedi espositive di Valle Giulia, la Galleria Nazionale d’Arte Moderna ed i padiglioni stranieri. Con l’inizio del 1° Conflitto Mondiale, l’area industriale Società Automobili Roma venne trasformata in Reale Fabbrica di Armi, ospitando caserme ed officine.Con l’assegnazione a Roma dei Giochi Olimpici dl 1960 vennero costruiti il Villaggio Olimpico, il Palazzetto dello Sport e lo Stadio Flaminio.
Più recenti ed imperdibili: l’Auditorium Parco della Musica, destinato a rappresentazioni e concerti, che può contenere 3000 spettatori. Progettato da Renzo Piano, esso è un complesso multifunzionale caratterizzato da 3 casse armoniche che sembrano volare sopra un mare di vegetazione. Vi sono, inoltre, diversi spazi per attività commerciali, ricreative, di studio ed esposizione.Degno di nota anche il MAXII, galleria d’arte contemporanea progettata da Zahah Hadid, che ospita collezioni permanenti, mostre, spazi dedicati alla caffetteria e al bookshop.
Soggiornando in uno dei numerosi hotel della zona sarà possibile ammirare imponenti edifici (es. Ministero della Marina), piazze (piazza Mancini) e piazzali (piazzale Flaminio) ma anche Porta del Popolo, il Teatro Olimpico, lo Scalo de Pinedo, lo Stadio Flaminio, i Circoli di canottaggio sul Tevere, il Ponte Duca d’Aosta, le Chiese di Santa Croce e Sant’Andrea. Come non visitare il Ponte Milvio che ha vissuto una nuova rinascita grazie ai romanzi di Federico Moccia e alla dolcezza di Giorgia in “Gocce di Memoria”? Il ponte, oltre a migliaia di lucchetti con cui le coppie di tutto il mondo sugellano il loro amore, rappresenta l’anima di Roma e del quartiere che stringe, come in un abbraccio , il Tevere.
Da vedere il Ponte della Musica, inaugurato nel maggio 2011, il Ponte Matteotti, il Ponte Nenni, meglio noto come “Ponte della metropolitana”.Tra i musei: il Museo Hendrik Christian Andersen ed il Museo Nazionale Etrusco di Villa Giulia. Per gli amanti di Londra, in questo quartiere vi è la cosiddetta “piccola Londra”, al secolo via Bernardo Celentano, in cui ci si dimentica del caos cittadino e dei maestosi palazzi della zona. Questa stradina, raggiungibile solo a piedi, è davvero caratteristica, costituita da edifici liberty, palazzi bassi e colorati, cancelli in ferro battuto, giardinetti ben curati e scale in pietra.La strada nacque intorno al 1910 dalla mente dell’architetto Quadrio Pirani per ospitare gli impiegati di alto livello delle sedi politiche e amministrative, avvicinando Roma alle altre grandi città europee