Uno studio americano condotto dall’università del Michigan ha rivelato che essere primogeniti significa avere un rischio ridotto di sovrappeso e obesità, ma solo per i primi tempi.
Lo studio ha coinvolto 697 bambini statunitensi e indica che la nascita di un fratello, soprattutto quando il figlio maggiore ha fra i 2 e i 4 anni, è associata a un indice di massa corporea (Bmi) migliore entro l’inizio del ciclo scolastico di primo grado. I bambini della stessa età che non hanno fratellini, invece, hanno circa il triplo delle probabilità di arrivare sui banchi di scuola già obesi o in sovrappeso.
Julie Lumeng, pediatra comportamentale e dello sviluppo al C.S. Mott Children’s Hospital di Ann Arbour spiega “Lo studio indica che avere fratelli minori, rispetto ad averne di maggiori o a non averne affatto, è correlato a un rischio inferiore di ingrassare Tuttavia, al momento abbiamo davvero poche informazioni su come la nascita di un fratellino possa ‘plasmare’ il rischio di obesità durante l’infanzia. Questo studio è ritenuto infatti il primo a indagare sulle conseguenze dell’arrivo di un fratello minore sul Bmi del figlio più grande”.
Probabilmente dopo la nascita di un altro figlio i genitori cambiano in meglio il modo di nutrire la prole.
I ricercatori ipotizzano che, dopo l’arrivo di un fratellino o di una sorellina, i bambini potrebbero assumere uno stile di vita meno sedentario: sessioni ridotte di tv e più giochi ‘attivi’ di relazione.
“Abbiamo bisogno di un nuovo studi – dice Lumeng – per valutare se la nascita di un fratellino produce cambiamenti, anche lievi, nei figli maggiori in termini di abitudini alimentari e attività fisica“. “I tassi di obesità infantile continuano a rappresentare un motivo di forte preoccupazione. Se la nascita di altri figli cambiasse davvero i comportamenti all’interno della famiglia in modo da renderli protettivi contro il rischio di accumulare chili di troppo, queste modifiche potrebbero essere prese a modello anche da altri genitori”.
“Comprendere meglio il possibile legame tra fratelli e peso può aiutare operatori sanitari e famiglie a definire nuove strategie per far crescere i bambini più sani”.