Spazio: osservata per la prima volta l’onda d’urto di una supernova [VIDEO]

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Immagini straordinarie catturate dal telescopio Kepler, frutto di una ricerca che per 3 anni ha passato in rassegna ogni 30 minuti 50 milioni di miliardi di stelle in 500 lontane galassie: un gruppo di astronomi ha catturato i primi minuti dell’esplosione di due stelle e ha osservato per la prima volta l’onda d’urto generata dal collasso del nucleo di una supernova. I risultati sono stati pubblicati nella rivista Astrophysical Journal, dal gruppo coordinato dall’astrofisico Peter Garnavich, dell’Università di Notre Dame. Nel dettaglio, il telescopio ha “catturato” l’esplosione della stella KSN 2011a, quasi 300 volte più grande del Sole e distante 700 milioni di anni luce dalla Terra, e della stella KSN 2011D, 500 volte più grande del Sole e distante 1,2 miliardi di anni luce da noi. Sono entrambe supernove di tipo II, che esplodono quando il nucleo delle stelle esaurisce il combustibile e collassa su se stesso. L’onda d’urto è stata osservata dalla supernova più piccola delle due, mentre l’esperimento non si è concluso con successo per quanto riguarda la seconda stella.

E’ come l’onda d’urto di una bomba nucleare, solo più grande e senza che nessuno si faccia male“, ha dichiarato Brad Tucker, ricercatore presso l’Australian National University.
Fino ad ora si sapeva pochissimo dei primi momenti di un’esplosione del genere, osservata di solito durante il suo periodo di luminosità successivo all’esplosione stessa, così potente che provocare la fusione nucleare di elementi pesanti come oro, argento e uranio. “Tutti gli elementi pesanti nell’universo, come quelli alla base della vita, provengono dalle esplosioni delle supernove. Ad esempio, l’argento, il nichel e il rame presenti sulla Terra provengono dalle esplosioni della stelle,” spiega Steve Howell, nel team della missione Kepler. “La vita esiste grazie alle supernove.”

Catturare le immagini di eventi catastrofici come questi, che avvengono improvvisamente nell’universo, è estremamente raro ma estremamente importante per comprenderne i meccanismi.

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