Procede regolarmente la tabella di marcia del sistema di navigazione satellitare Galileo, che raggiungerà quota 14 prima dell’inizio della prossima estate.
Sono infatti pienamente confermate le due principali attività annunciate per la prima metà dell’anno in corso: l’anticipo del lancio dei satelliti 13 e 14 al 24 maggio e il completamento dei test che porteranno all’avvio ufficiale dell’operatività – con la fase denominata Initial Services – entro il prossimo ottobre.
Ed è al momento confermata anche la principale attività in agenda entro la fine dell’anno: l’avvio della nuova fase di lancio, con 4 satelliti per volta. Al momento la finestra si apre a settembre e si chiude a novembre. Verrà utilizzato, in luogo della Soyuz modificata (il cui ultimo lancio è previsto per il prossimo anno), l’Ariane 5 ES (Evolution Storable): lo stesso utilizzato dall’ESA per portare in orbita l’ATV (Automated Transfer Vehicle), il veicolo di rifornimento per la ISS.
Il lift-off anticipato di maggio è invece una diretta conseguenza della piena disponibilità dei due satelliti realizzati dalla tedesca OHB (del tipo FOC, Full operational capability).
Saranno lanciati dallo spazioporto europeo di Kourou in Guyana Francese da dove a dicembre scorso sono stati lanciati i due precedenti della costellazione. Al momento il sistema dispone di 12 satelliti in orbita di cui 6 lanciati tutti durante lo scorso anno e 9 pienamente funzionanti.
Tornando all’Ariane 5 ES: entrando al servizio di Galileo dal prossimo autunno con lanci di due coppie di satelliti per volta, porterà entro la fine del 2016 la costellazione a quota 18 unità. Ci si avvicinerà dunque in modo significativo alla configurazione definitiva di 30 satelliti, di cui 27 operativi e 3 di riserva.
L’Italia partecipa in prima fila alla realizzazione del sistema attraverso l’Agenzia Spaziale Italiana e tramite il coinvolgimento dell’industria nazionale con Finmeccanica, che contribuisce sia direttamente sia attraverso le joint venture Telespazio e Thales Alenia Space. Finmeccanica, infatti, sviluppa e produce nei propri laboratori il sensore all’infrarosso Ires-N2 per il controllo dell’assetto dei satelliti e l’orologio atomico all’idrogeno PHM, che garantisce una precisione nel rilevamento della posizione mai ottenuta prima.Telespazio ha realizzato presso il Centro Spaziale del Fucino uno dei due centri di controllo (Gcc) che gestiscono la costellazione e la missione Galileo. Attraverso Spaceopal (50% Telespazio, 50% DLR) è responsabile delle operazioni e della logistica integrata dell’intero sistema garantendo la gestione e il coordinamento dei servizi. Thales Alenia Space infine è responsabile delle attività di supporto industriale relative a progettazione, prestazione, integrazione e validazione del sistema.