“Abbiamo avuto piacere di avere la Cristoforetti qui perché a Torino abbiamo costruito l’ambiente nel quale lei ha operato e inoltre abbiamo gestito le operazioni che lei faceva e abbiamo contribuito al suo training attraverso Altec. Le abbiamo poi fatto vedere quello che noi riteniamo il nostro futuro”. Lo ha spiegato a LaPresse Vincenzo Giorgio, amministratore delegato di Altec e vice president di Thales Alenia Space. “Perché Marte? – ha proseguito Vincenzo Giorgio – Perché contiamo di capire da Marte cosa potrebbe accadere un giorno sulla Terra. Sappiamo che un tempo aveva un ambiente molto più caldo e umido e acqua liquida in superficie. Il nostro è un contributo tecnico per arrivare su Marte con il rover cui un giorno daremo un nome”.
L’uomo su Marte, prosegue ancora il vice presidente di Thales Alenia Space, “è più che una speranza. Quello che noi stiamo facendo è uno step. Per portare un uomo su Marte servono tutte le tecnologie, non solo per farlo arrivare, ma anche per farlo ripartire. Inoltre dobbiamo saper far vivere su Marte una persona, perché la missione in totale richiede un tempo di circa 2 anni e mezzo/tre”. “Dobbiamo dotare l’astronauta di mezzi intrinseci per poter vivere, perché non possiamo portare tutto il cibo, tutta l’acqua e tutta l’aria – spiega ancora a LaPresse Vincenzo Giorgio -. Magari non avrà tutti gli strumenti ma avrà una stampante 3D con cui costruirli e noi gli manderemo le istruzioni dalla Terra. E poi dovrà essere in grado di fare vegetation, quindi far crescere dell’insalata per esempio. Dovrà essere in grado di riciclare l’acqua, perché non potrà sprecarla come facciamo noi, e questa tecnologia una volta sviluppata sarà molto utile anche nella gestione delle nostre risorse. Infine dovrà essere in grado di fare delle autocure”.