Lotta al terrorismo, alla criminalità organizzata e non solo. La Banca dati del DNA, che oggi ha ottenuto il via libera del governo, si occuperà anche di facilitare le attività di identificazione delle persone scomparse, mediante acquisizione di elementi informativi allo scopo di ottenere il profilo del DNA e di effettuare i conseguenti confronti. E’ quanto si apprende dalla nota di Palazzo Chigi seguita al cdm di questa mattina. La Banca dati, salutata con favore dai ministri Alfano e Orlando al termine della riunione, sarà collocata presso il Dipartimento della Pubblica sicurezza del ministero dell’Interno, mentre il Laboratorio centrale sarà presso il Dipartimento dell’amministrazione penitenziaria – Direzione generale dei detenuti e del trattamento, del ministero della Giustizia.
Il Regolamento stabilisce le tecniche e modalità di acquisizione dei campioni biologici, di gestione e tipizzazione dei profili del DNA, nonché di alimentazione della Banca dati, di trattamento e di accesso per via informatica e telematica ai dati raccolti nella Banca dati e nel Laboratorio centrale. Vengono previste disposizioni per la consultazione della Banca dati per finalità di cooperazione transfrontaliera, che regolamentano lo scambio di informazioni e la protezione dei dati personali trasmessi o ricevuti, attraverso l’individuazione della finalità del trattamento dei dati e la previsione di verifiche in ordine alla qualità degli stessi e alla liceità del relativo trattamento. Il provvedimento disciplina poi le tecniche e modalità di analisi dei campioni biologici e dei profili di DNA estratti, stabilisce i tempi di conservazione dei campioni biologici e dei profili del DNA estratti. Individua inoltre le attribuzioni dei responsabili della Banca dati e del Laboratorio centrale e le attività del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita, al fine di garantire che siano osservati i criteri e le norme tecniche per il funzionamento del Laboratorio centrale e dei laboratori che lo alimentano.
La cancellazione dei profili del DNA e la distruzione dei campioni biologici è prevista nei seguenti casi: a seguito di assoluzione con sentenza definitiva perché il fatto non sussiste, perché l’imputato non lo ha commesso, perché il fatto non costituisce reato; a seguito di identificazione di cadavere o di resti cadaverici, e del ritrovamento di persona scomparsa; quando le operazioni di prelievo sono state compiute in violazione delle disposizioni previste dall’art. 9 L. 85/2009 in tema di prelievo di campione biologico e tipizzazione del profilo del DNA; decorsi i termini stabiliti dall’art. 25 del Regolamento sui tempi di conservazione dei profili del DNA. Sullo schema di provvedimento è stato acquisito il parere favorevole del Comitato nazionale per la biosicurezza, le biotecnologie e le scienze della vita (Cnbbsv) ed il parere favorevole con osservazioni del Garante per la protezione dei dati personali.
Sono stati inoltre acquisiti i pareri favorevoli con osservazioni e condizioni del Consiglio di Stato e delle competenti commissioni parlamentari della Camera dei deputati e del Senato, che sono stati accolti quasi integralmente nel testo del regolamento.