La zanzara potrebbe non essere l’unica colpevole dell‘infezione da Zika, che potrebbe diffondersi anche attraverso la saliva, come accade con la trasmissione per via sessuale e il contagio del feto in gravidanza, già dimostrati. E questo spiegherebbe anche la vastità dell’epidemia in atto. Lo afferma, in sintesi, Giorgio Palù, presidente della Società europea di virologia, che ha guidato i ricercatori dell’università di Padova riusciti, per la prima volta, a isolare nella saliva di un paziente il virus Zika. Un team che punta alla realizzazione di un vaccino, forte dell’esperienza sul West Nile contro il quale l’immunizzazione è stata già sperimentata con successo nelle scimmie.
“La coltura del virus nella saliva – precisa Palù all’Adnkronos Salute – è la prova che il microrganismo è infettivo e contagioso. Il paziente aveva pochissimo virus nel sangue, rimasto invece concentrato, più a lungo, nella saliva“. Questo fa pensare che ci possa essere infezione anche senza zanzara, attraverso contatti con la saliva o via aerosol. “Bisognerà però provarlo con ulteriori ricerche sui contatti dei malati e su modelli sperimentali“, dice il ricercatore. Gli ‘indizi’ sono già piuttosto interessati. “E’ stato pubblicato – ricorda Palù – il caso di un australiano infettato da Zika dopo il morso di una scimmia in Africa“. Ora “la nostra ricerca – aggiunge l’esperto – apre scenari nuovi. Non si possono più escludere altre vie di trasmissione. E i virologi devono imparare a richiedere anche l’esame delle urine e della saliva in casi sospetti di Zika. Se esiste questo tipo di trasmissione, si spiegherebbe meglio l’ampiezza dell’attuale contagio“, dice ancora Palù che, dopo il caso del paziente pubblicato su ‘Eurosurveillance’, continua la ricerca.
Per altri 9 pazienti (tutti italiani di ritorno da Paesi colpiti dal contagio), nella cui saliva è stato trovato il virus, si sta lavorando alla coltura, per provare infettività e contagiosità. Come équipe “abbiamo già allestito una piattaforma di ricerca per il vaccino contro il West Nile e abbiamo già pubblicato i risultati ottenuti sulle scimmie. Lavoreremo anche ad un vaccino contro il virus Zika“, conclude.