Il virus Zika è arrivato nelle Americhe a metà 2013, più di un anno e mezzo prima della sua segnalazione in Brasile, nel 2015. Lo ha stabilito uno studio pubblicato su ‘Science’ e firmato da un team di ricercatori dell’Università di Oxcford (gb) e dell’Universidade do Estado do Pará (Brasile) che hanno sequenziato un piccolo numero di genomi virali provenienti dal Brasile. L’arrivo del virus sul continente proprio in quel periodo – secondo lo studio – è associato ad aumento del numero di viaggiatori verso il Paese, in particolare nelle zone in cui il virus Zika è endemico, dovuto agli eventi programmati nel calendario culturale brasiliano. Utilizzando uno strumento di sequenziamento di nuova generazione, i ricercatori hanno raccolto sette genomi brasiliani di Zika, trovando una scarsa variabilità genetica. A seguito di analisi comparative tra questi e altri genomi, lo studio ha concluso che c’e’ stato un unico ingresso del virus in America. Molto tempo primo del primo allarme epidemico scattato in Brasile a maggio 2015. Questi risultati preliminari non hanno ancora fatto luce sul link tra l’infezione da Zika e lo sviluppo della microcefalia dei bambini.