Sono trascorsi 100 anni da quando Ernest Shackleton attraversò i mari antartici e la Georgia del Sud. L’impresa aveva avuto inizio due anni prima, nel 1914, quando l’esploratore aveva radunato un equipaggio di 28 persone per partire alla volta dell’Antartide. Già nel 1911 era stato scoperto il Polo Sud dal norvegese Roald Amundsen. Per questo motivo, Shacketon decise di dar vita alla spedizione rivendicando così terreni ancora sconosciuti. Inizialmente l’avventura non sembra andare per il verso giusto. Infatti, la nave Endurance resta imprigionata nel ghiaccio.
L’idea fu allora quella di rifugiarsi in degli igloo fino a quando il ghiaccio non si fosse scelto consentendo così la partenza. In realtà, la nave non riuscì a resistere ed una volta perduta furono perse anche tutte le provviste. Shackleton non si perde d’animo e informa il suo equipaggio sulle tante decisioni difficili che da quel momento si sarebbero dovute perdere come uccidere i cuccioli o arrivare persino a mangiare i cani da slitta. Dopo più di 400 giorni raggiungono l’Elephant Island, un’isola abitata solo da foche e pinguini. Ernest decide in quel momento di utilizzare una delle scialuppe salvate e portare con sè cinque uomini ed un mese di provviste. Dopo 14 giorni, l’imbarcazione raggiunge l’isola della Georgia del Sud. L’impresa viene ricordata soprattutto per l’eroico Ernest Shackleton che non si perse mai d’animo e che riuscì a salvare tutti i membri del suo equipaggio.