Tutti i grandi istituti storici torinesi sono stati riuniti in una grande sede rinnovata e restaurata, al passo con i tempi della multimedialità, dei nuovi percorsi della conoscenza. Nasce dunque il Polo del ‘900: la storia, la cultura, i protagonisti, i documenti, le idee del cosiddetto “Secolo breve“, vengono messi insieme attraverso una Fondazione con il contributo finanziario decisivo di Compagnia di San Paolo, degli altri due soci fondatori, Comune di Torino e Regione Piemonte, e con l’adesione di una ventina di centri culturali cittadini.
In sintesi, tremila metri quadrati, ricavati nel Palazzo San Celso e nel Palazzo San Daniele, vale a dire il complesso settecentesco dei quartieri militari juvarriani in corso Valdocco angolo via del Carmine, per una collezione di 300mila monografie, 16mila periodici, 53mila audiovisivi, 127.600 fotografie, 21mila manifesti, 7 chilometri lineari di archivi. L’operazione ha avuto una gestazione lunga, ultradecennale, ed eccezionale nel suo genere, tanto che oggi il sindaco di Torino Piero Fassino ha detto di volerne copiare il “format”, per riunire le varie realtà che si occupano in città di attività internazionali. Alla Fondazione partecipano dodici istituti culturali cittadini, impegnati nella ricerca e nella sensibilizzazione intorno al Novecento sociale, economico e politico.
Si tratta dell’Istituto piemontese per la storia della Resistenza e della società contemporanea “Giorgio Agosti” (Istoreto), del Museo diffuso della Resistenza, l’Archivio nazionale cinematografico della Resistenza, il Centro internazionale Primo Levi, l’Istituto per la memoria e la cultura del lavoro (Ismel), la Fondazione Antonio Gramsci, la Fondazione Vera Nocentini, l’Istituto di studi storici Gaetano Salvemini, il Centro studi Piero Gobetti, la Fondazione Donat-Cattin, l’Unione culturale Franco Antonicelli e l’Associazione Rete italiana cultura popolare. A questi si aggiungono sette associazioni che hanno già sede nel Palazzo San Daniele, appartenenti al Comitato di coordinamento della Resistenza: Associazione nazionale partigiani d’Italia (Anpi), Associazione nazionale perseguitati politici italiani antifascisti (Anppia); Federazione italiana associazioni partigiane (Fiap), Associazione nazionale ex deportati politici nei campi nazisti (Aned), Associazione volontari libertà del Piemonte (Avl), Associazione nazionale combattenti e reduci (Ancr) e Associazione Venezia Giulia Dalmazia (Avgd).
“Una generazione senza memoria è una generazione orfana -ha detto Fassino nel corso della inaugurazione di questa mattina citando lo storico francese Jacques Le Goff -. Mettiamo insieme questi centri, riconoscendone l’indipendenza, con lo scopo di creare non solo un luogo fisico ma di confronto sulle idee“. “E’ un luogo nuovo. Chi entra qui ha una sensazione di meraviglia – ha aggiunto il presidente del Polo, Sergio Soave – che dovrebbe sempre essere legata alla scienza e alla cultura. Il nostro obiettivo è rendere tutta questa produzione culturale appetibile, comprensibile, fruibile per una platea vasta“.
Con la collaborazione delle aziende ha spiegato il presidente della Compagnia di San Paolo Luca Remmert si realizzerà una sezione dedicata all’impresa e al lavoro, un focus che il presidente della Regione Piemonte Sergio Chiamparino ha definito uno degli snodi fondamentali della produzione culturale del secolo scorso, “fondamentale sia per gli studiosi che per chi ha responsabilità pubbliche“. Il Polo del ‘900 ha aggiunto Chiamparino potrà avere inoltre “un ruolo di attrazione sia nazionale che internazionale“.
“Ce l’abbiamo fatta“, ha osservato poi Remmert. – “Dico così – ha aggiunto – perchè quando siamo partiti nessuno aveva questa certezza“. La Compagnia di San Paolo ha dedicato al Polo uno specifico programma, che si è tradotto da una parte nel sostenere con circa sei milioni di euro la ristrutturazione di Palazzo San Daniele, dall’altra, nel dare una fetta finanziaria consistente per il funzionamento della Fondazione di partecipazione: 600mila euro, che, sommati ai 300mila ciascuno di Comune di Torino e Regione Piemonte , e ai circa 450mila che dovranno essere reperiti con il fundraising, costituiranno il budget di 1,650 milioni del “Polo del ‘900”. Sono previsti l’affitto degli spazi per eventi e coworking, la sponsorizzazione di imprese culturali e la partecipazione a bandi europei.
“Siamo stati attenti – ha aggiunto Remmert – a non creare nessun tipo di carrozzone“. Quanto al pluralismo culturale espresso dai vari enti Remmert ha sottolineato come sia una risorsa, “è la vera forza del Polo, non è un condominio è un grande progetto culturale“. Dalle 18 di oggi il pubblico potrà accedere liberamente nei nuovi spazi – ci sono anche un cortile dedicato agli eventi, una sala conferenze, aree didattiche e per bambini, e, prossimamente, una caffetteria e un bookshop – e visitare la mostra che si apre oggi “Lungo un secolo, oppressioni e liberazioni del Novecento“, organizzata dal Museo diffuso della Resistenza in collaborazione con l’Unione culturale Franco Antonicelli.