Il Campo di concentramento di Buchenwald, istituito nel luglio 1937, fu uno fra più grandi campi della Germania nazista. Prende il nome dall’omonima località, sulla collina dell’Ettersberg, a circa otto chilometri da Weimar, nella regione della Turingia, nella Germania orientale. Si decise di costruire il campo su una collina ricoperta di una fitta estensione di alberi di faggio e tra il 1937 e il 1945 il KL di Buchenwald divenne uno dei più importanti campi di concentramento e sterminio dello Terzo Reich. Si calcola che in questo campo vennero internate un totale di circa 238.980 persone provenienti da trenta nazionalità diverse. Fu tra i lager dove si attuò principalmente lo sterminio tramite il lavoro. Il numero complessivo delle vittime fu tra le 43mila e le 56mila.
L’11 aprile 1945 i militari del US 89th Infantry Division (l’89ª Divisione Fanteria della Terza Armata degli Stati Uniti) raggiunsero la zona e gli uomini delle SS fuggirono lasciano il campo senza sorveglianza. Gli stessi prigionieri, dunque, riuscirono a liberare il campo organizzando un sistema di autogestione interna. Nel pomeriggio i soldati del generale George Smith Patton spezzarono i fili spinati ed entrarono nel campo.
Alcuni giorni dopo la liberazione del campo «un’ordinanza del comandante americano», costrinse mille cittadini della vicinissima città di Weimar a visitare il campo per la visione di “reperti” riguardanti l’orrore perpetrato in quel campo. Lo scopo era quello di svegliare le coscienze, anche se troppo tardi, dei cittadini e mostrare loro ciò che fecero i loro connazionali nazisti. Crimini dei quali anch’essi si erano resi implicitamente complici, dato molti affermavano ancora di non sapere che cosa fosse successo a pochi chilometri dal luogo in cui vivevano.