Oggi è stato lanciato un appello per stabilire il prezzo per l’anidride carbonica così da aumentare il costo delle attività inquinanti, proprio alla vigilia della firma dell’Accordo di Parigi. “Dare un prezzo alla CO2 sarebbe una delle misure più efficaci per ridurre l’inquinamento dell’aria e il riscaldamento globale, al ritmo e nella misura richiesta dalla scienza“, scrivono i firmatari, il cui obiettivo è quello di raddoppiare, al 25%, la quota delle emissioni globali a pagamento entro il 2020 e di aumentare questa percentuale al 50% “nel prossimo decennio.” Secondo i firmatari dell’appello, imporre un costo alla CO2 con una tassa o grazie a un mercato delle quote di emissione, consentirebbe di raggiungere questo obiettivo e anche di garantire che i “veri costi” dei combustibili fossili si riflettano nei mercati. Il testo non sceglie tra le due opzioni che oggi si presentano ai governi: introdurre una tassa o istituire, come in Europa, un mercato della CO2 in cui le aziende si possono scambiare quote di emissioni.