È morto il 20 aprile a Milano, all’età di 75 anni, il fisico teorico Giuseppe Marchesini. Personaggio di grande rilievo internazionale nella fisica teorica delle interazioni fondamentali, Marchesini, dopo circa 15 anni trascorsi quale professore all’Università di Parma, è stato tra i fondatori dell’Università di Milano Bicocca, e primo direttore del Dipartimento di Fisica G. Occhialini, dove ha insegnato come professore ordinario di fisica teorica e modelli e metodi matematici. Ha ricoperto ruoli rilevanti all’interno dell’INFN, dove è stato Presidente della Commissione Nazionale 4, che coordina le ricerche in fisica teorica, nell’ambito della quale ha istituito il premio Fubini destinato ai giovani dottorandi. È stato ideatore e fondatore del GGI, il Galileo Galilei Institute for Theoretical Physics ad Arcetri, un’iniziativa innovativa e di vasta risonanza internazionale centrata su un intenso programma di lunghi workshop e di corsi di dottorato avanzati . Il GGI è diventato nei dieci anni dalla sua fondazione polo di attrazione, apprezzato dalla comunità della fisica teorica italiana ed estera. Nel corso della sua brillante carriera, riconosciuta a livello internazionale, Giuseppe Marchesini si è interessato in particolare alle teorie dei campi quantstici, con particolare riferimento a metodi computazionali in teorie dei campi non perturbative (quali la teoria QCD delle interazioni nucleari forti) e in meccanica quantistica. Oltre al suo grande valore scientifico, era anche un uomo di rigore, di pragmatismo e di forti opinioni. È veramente una grave perdita nel mondo della fisica INFN, in particolare nella fisica teorica a livello mondiale.