A breve potrebbe arrivare il primo alimento modificato geneticamente grazie alla tecnica Crispr del “taglia-incolla”. L’alimento sarebbe un fungo champignon che verrebbe modificato eliminando alcune basi senza passare i controlli del ministero dell’Agricoltura. Il fungo è stato modificato da Yinong Yang dell’università della Pennsylvania State. A differenza dei metodi tradizionali non è più necessario usare i virus come vettori basta solo fare semplici azioni di taglia-incolla sulla catena genetica iniziale. “Nessuno sa come scrivere una legge che metta freno a questa tecnologia“, ha spiegato ha spiegato Roberto Defez, dell’Istituto di Bioscienze e Biorisorse del Consiglio Nazionale delle Ricerche (Ibbr-Cnr).
“Ogni varietà di piante, come pachino e cuore di bue – ha proseguito – ha delle differenze genetiche ma è impossibile distinguere eventuali modifiche fatte con la Crispr dalle differenze naturali. Se dovessi definirlo Ogm allora tutto sarebbe Ogm“. E il primo esempio è proprio rappresentato dai funghi che non anneriscono che hanno ottenuto il via libera negli Usa in quanto non considerati Ogm. “Il punto però – ha aggiunto Defez – non sono gli eventuali rischi per la salute, tanto che da 20 anni ormai mangiamo regolarmente Ogm che arrivano a noi attraverso i mangimi animali e le sementi. Le legislazioni sono state pensate solo per impedire lo sviluppo della tecnologia non per tutelare la salute. Gli Ogm in Italia li consumiamo ma li criminalizziamo e non li possiamo studiare, ritengo sia necessario riprendere a fare le sperimentazioni sul campo per studiare tutte le tecnologie più avanzate“.