A 24 anni dalla sua messa al bando, in Lombardia si registra ancora il 33% della presenza totale di AMIANTO in Italia. Solo di coperture in cemento-AMIANTO si stimano circa 3 milioni di metri cubi e il 30% degli edifici censiti è risultato rientrare nella categoria 3, la più pericolosa, per la quale la Regione prevede la rimozione entro l’anno. Oggi si celebra la giornata mondiale delle vittime dell’AMIANTO, una ricorrenza per ricordare che ancora oggi in Italia muoiono 4mila persone ogni anno per malattie correlate all’esposizione al materiale e in Lombardia sono stati diagnosticati oltre 8mila casi di mesotelioma maligno dal 1993 al 2012. I dati pubblici messi a disposizione dalla Regione risalgono al censimento del 2014 e per questo Legambiente sollecita l’Istituzione a diffondere dati aggiornati sullo stato dei siti contaminati.
Inoltre il Piano Regionale AMIANTO della Lombardia, entrato in vigore nel 2006, prevede l’obbligo di bonifica entro il 16 gennaio 2016. Secondo Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia, “è tempo che Regione Lombardia renda questa scadenza concreta e provveda a promuovere un’effettiva bonifica dell’intera regione da questo pericoloso materiale“. La Regione Lombardia ha messo a disposizione dei Comuni finanziamenti a fondo perduto per agevolare la rimozione dei materiali pericolosi da parte degli edifici pubblici. Secondo Legambiente, sarebbe utile avere una relazione di come negli anni questo utile strumento è stato utilizzato e a quali risultati ha portato. Lo smaltimento rimane l’altro anello debole della catena, essendo solo 24 gli impianti autorizzati a ricevere materiali contenente AMIANTO distribuiti in solo 11 Regioni (Sardegna, Piemonte, Toscana, Emilia, Lombardia e Basilicata, Abruzzo, Friuli, Liguria, Puglia e la Provincia autonoma di Bolzano) ma con volumetrie a disposizione sempre in constante calo.
In Lombardia sono due attualmente i siti di conferimento dell’AMIANTO, entrambi in provincia di Brescia. Altri 7 siti sono in attesa di approvazione, nelle province di Bergamo, Brescia, Milano, Pavia e Varese. La capacità di smaltimento di AMIANTO, dopo la chiusura della discarica di Cappella Cantone (CR), è scesa a circa 600mila metri cubi. Il 95% dei rifiuti contenenti AMIANTO stoccati e raccolti in Lombardia, pari a 200mila metri cubi l’anno, vengono esportati principalmente in Germania (secondo i dati Ispra 2015). Il Programma nazionale di bonifica dei Siti di interesse nazionale conta 75mila ettari di territorio in cui è accertata la presenza di materiale in cemento AMIANTO, il ministero dell’Ambiente riporta oltre 44mila siti contenenti AMIANTO di cui 2.236 bonificati e 41.350 ancora da bonificare. Stime che, secondo Legambiente, sono destinate a crescere vista l’incompleta documentazione inviata dalle Regioni al Ministero dell’Ambiente: la Calabria addirittura non ha mai inviato il report annuale e altre cinque regioni (Marche, Abruzzo, Molise, Puglia e Basilicata) non hanno fornito i dati del 2014.
Con la legge di stabilità del 2015 sono state messe in campo risorse pari a 45 milioni all’anno, dal 2015 al 2017, per la bonifica dei siti industriali più critici, mentre con il collegato ambientale approvato a fine dello scorso anno sono previste ulteriori agevolazioni per la rimozione delle coperture in cemento AMIANTO. Sono circa 400 i siti individuati come prioritari, tra cui scuole ed edifici pubblici. In questo contesto, Legambiente rilancia l’importanza di riattivare il sistema degli incentivi per la sostituzione eternit/fotovoltaico: con uno stanziamento di 20 milioni di euro si potrebbe realizzare la bonifica di oltre 10 milioni di metri quadri di coperture in cemento AMIANTO e avviare la produzione di energia elettrica da fonti rinnovabili.