Cassini, la sonda che vanta un forte contributo italiano e che è stata realizzata in collaborazione tra NASA, ESA e ASI, ha immortalato gli anelli del pianeta da un’angolazione di circa 4 gradi rispetto al loro piano e verso il lato illuminato dal sole.
L’immagine evidenzia la c.d. “Divisione di Cassini”, un vasto spazio tra l’anello A, più brillante, e quello B, meno luminoso: grande quasi quanto il pianeta Mercurio, la ‘Divisione’ ha un’ampiezza di 4.800 chilometri e deve il suo nome all’astronomo Giandomenico Cassini che la scoprì nel 1675.
Si ritiene che a causare questo spazio tra gli anelli di Saturno sia l’influenza di Mimas, uno dei principali satelliti naturali del pianeta. Infatti, le particelle entro la Divisione orbitano esattamente due volte per ciascuna volta in cui orbita Mimas, portando ad un accumulo di spinte gravitazionali dalla luna, spiega l’ASI. Le interazioni gravitazionali ‘scolpiscono’ il bordo esterno dell’anello B, facendo in modo che le sue particelle non si muovano nello spazio tra gli anelli. L’immagine, colta dalla fotocamera di Cassini alla luce visibile, è stata realizzata ad una distanza di oltre un milione di chilometri da Saturno e con un angolo Sole-pianeta-sonda di 76 gradi.
Partita nell’ottobre del 1997, la missione Cassini ha come principale obiettivo scientifico lo studio di Saturno e del suo sistema di satelliti ed anelli.