Astronomia: l’osservatorio della Sardegna non sarà accorpato a quello di Bologna

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L’Osservatorio astronomico della Sardegna ha deciso di mantenere l’autonomia evitando di essere accorpato a quello di Bologna. A stabilirlo è stato il Cda dell’Istituto nazionale di Astrofisica. “Si è chiusa positivamente una vicenda che per mesi ha visto anche la Regioneimpegnata in prima linea – dice l’assessore della Programmazione, Raffaele Paci -. Ora a maggior ragione si aprono prospettive ancora più importanti per il futuro dell’Osservatorio e più in generale per un settore in cui questa amministrazione ha dimostrato di credere fortemente. Voglio ringraziare il presidente D’Amico, che sin dal suo insediamento a ottobre si è impegnato a difendere prerogative e autonomia dell’Osservatorio della Sardegna“.

Il Cda ha deciso di conferire il carattere statuario di Struttura di Ricerca all’Istituto di Radioastronomia di  Bologna e all’Osservatorio Astronomico di Cagliari. Nell’Osservatorio Astronomico la Sardegna sono stati investiti negli anni circa 20 milioni di euro. La realizzazione del grande radio telescopio Srt è stata finanziata nel 1997 dal Ministero nell’ambito dei Piani di potenziamento della rete scientifica e tecnologica nelle aree depresse, e la Regione ne ha fatto uno dei punti strategici dello sviluppo. La conclusione positiva di questa vicenda dimostra che avevamo ragione – sottolinea il vicepresidente della Regione -. Non stavamo difendendo il localismo ma lavorando perché l’autonomia non fosse in alcun modo sminuita, auspicando un coordinamento più che un accorpamento in modo da sfruttare le rispettive competenze. Sono settori che rafforziamo e rilanciamo anche attraverso la strategia intelligente S3 Sardegna, la Smart Specialisation Strategy, che punta molto sul settore dell’Aerospazio per riuscire a realizzare un passo fondamentale: fare in modo che la Ricerca di base diventi opportunità di lavoro, di ricchezza, di crescita sociale per la nostra Isola“.

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